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5 Stelle: i sondaggi cominciano a far paura

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5 Stelle sempre peggio nei sondaggi. Per la prima volta dalle elezioni del 4 marzo, il Movimento scende infatti sotto la soglia del 26% nelle intenzioni di voto degli italiani. E questo forse è il vero motivo dei nervi a fior di pelle di tanti suoi esponenti negli ultimi giorni.
I dati delle rilevazioni di Ixè per Huffington Post dell’11 novembre parlano chiaro. Di Maio e soci sono scivolati al 25,9% dei consensi. Hanno perso quasi 7 punti da quando avevano sbancato le urne vincendo le elezioni con il 32,6% dei voti. E i punti persi diventano più di 8, se si considera che per l’istituto demoscopico triestino i 5 Stelle ad aprile erano saliti al 34% sulle ali della vittoria alle politiche.

5 Stelle: erosione continua

Un trend allarmante. Con un’erosione continua, a parte una leggera risalita registrata a metà ottobre, quando i 5 Stelle erano tornati al 28,2% dal 27,6 di settembre. Da allora, un mese in caduta libera. Con la perdita di 2,3 punti percentuali tra il 12 ottobre e l’11 novembre.
In questo quadro, come rileva il presidente di Ixè Roberto Weber si nota “un significativo aumento di potenziali astenuti fra gli elettori M5S”. E così “uno dei maggiori indicatori dello stato di salute delle singole forze politiche – e cioè la percentuale di riconferma del voto di marzo – mette in luce una situazione piuttosto pesante per gli elettori M5S, con un tasso di riconferma pari al 64%”.

I sondaggi degli altri

Anche la Lega di Salvini nel sondaggio di Ixè ha perso 2 punti secchi, passando dal 31,8 al 29,8% nello stesso periodo. Ma non bisogna dimenticare che il Carroccio il 4 marzo aveva incassato “solo” il 17,4% dei voti. E quindi il calo di consenso è un segnale meno preoccupante.
Della caduta nei sondaggi delle forze dell’esecutivo giallo-verde non ne approfitta il Partito democratico. Sempre dal 12 ottobre, è salito solo dal 17 al 17,5%. Meglio ha fatto Forza Italia, che dall’8,7 si è attestata al 9,4%. Per non parlare di Fratelli d’Italia, “resuscitato” dal 2,6 al 4,2%.

Reddito di cittadinanza e grandi opere

Il vento sta cambiando per Di Maio e Salvini? È presto per dirlo. Di sicuro le tensioni tra 5 Stelle e Lega non piacciono agli elettori, preoccupati dalla piega che stanno prendendo alcune misure messe in cantiere dal governo. E altri sondaggi, come ricorda anche today.it, mettono in evidenza queste dinamiche.

Secondo un rilevamento di Ipsos, realizzato per il talk Di Martedì in onda su La7, il 52% degli italiani è contro un reddito di cittadinanza spalmato soprattutto al Sud perché diventerà un sussidio improduttivo. Solo il 34% pensa invece che rilancerà il Mezzogiorno. E il 46% contro il 44% del campione ritiene che il prossimo anno le tasse aumenteranno.
Delle grandi opere si è occupato un sondaggio di Tecnè per Rete4. Dal rilevamento emerge come il 58% degli intervistati sia favorevole alla loro realizzazione (33% i contrari) perché sono indispensabili per rendere il Paese più moderno e competitivo. Con una punta del 60% di chi dice sì (31% i no) al completamento delle infrastrutture già in costruzione.

 

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