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Arbore su Rai2: con “Indietro tutta 30 e l’ode” un ritorno al futuro

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Arbore: due serate per tornare “Indietro tutta“. Era il 14 dicembre del 1987. E nasceva un programma rimasto nell’immaginario collettivo. Capace con un umorismo tanto divertente quanto improvvisato di mettere alla berlina modelli e falsi miti della tv commerciale. In una parola, una trasmissione indimenticabile, dalle ragazze coccodè a Massimo Troisi.

Auditel da urlo

Un successo straordinario anche negli ascolti. Certo, era un’altra tv. Ma in onda in seconda serata dal lunedì al venerdì, “Indietro tutta” era partito su Rai2 con 4,9 milioni di telespettatori e una share del 29,4%. E nell’ultima puntata si era permesso di chiudere dopo 3 mesi (l’11 marzo del 1988) con un pubblico da Sanremo: 9,5 milioni di persone e uno share del 50,4% “Ma più dell’Auditel contano il gradimento, la stima e l’ammirazione. Il punto è arricchire il pubblico”, ha affermato Renzo Arbore alla presentazione delle due serate evento che il 13 e il 20 dicembre Rai2 dedicherà al trentennale del programma.

Arbore: no alla nostalgia

E l’idea è sempre quella. Arricchire il pubblico anche nei due appuntamenti in prima serata di “Indietro tutta 30 e l’ode“. Come? Di certo non con un’operazione nostalgia “né con una reunion di combattenti e reduci invecchiati di trent’anni”, ha sottolineato Arbore. Il filo conduttore sarà riprendere quel modello di tv che resta “l’opposto della fast tv, della tv usa e getta” e provare a raccontarla al pubblico più giovane per dimostrare quanto sia sempre attuale. “La formula è quella già sperimentata nelle università, dove studiano i miei programmi, da ‘Bandiera gialla’ a ‘Indietro tutta’” ha detto l’artista all’Ansa. “Abbiamo messo su una sorta di Dams in cui spieghiamo ai millennials perché quel tipo di umorismo può funzionare ancora“.

Due compagni d’avventura

A tirare le fila di “Indietro tutta 30 e l’ode” ci saranno anche due compagni d’avventura. Il sodale dell’epoca, ma sempre al centro della tv di oggi, e cioè Nino Frassica. Mentre l’altra sarà la 35enne Andrea Delogu. Che per Arbore è “una bravissima professoressa e ha studiato molto più di noi”. Tra l’altro, “si rivedranno spezzoni di quelle 65 puntate che dopo le 45 di ‘Quelli della notte’ furono un triplo salto mortale”. Perché? “Inventammo uno show tutto diverso. Senza ospiti, fatta eccezione per il grande amico Massimo Troisi, basato sull’improvvisazione, sul jazz della parola”.

Arbore: un ragazzo pieno d’idee

E quest’ottantenne sempre in giro con l’Orchestra italiana che risponde al nome di Renzo Arbore non ha nessuna intenzione di fermarsi. Dopo l‘oblio in cui è stato relegato in questi ultimi anni dalla Rai – che non ha mancato di sottolineare – ha voglia di fare ancora tv. “Mi piacerebbe parlare di altri programmi o di grandi personaggi, come Walter Chiari o Alberto Sordi, che i giovani non conoscono. Studiare le grandi intuizioni del passato per dare sostanza alla tv del futuro”. E nel deserto di oggi ce n’è davvero bisogno.

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