Economia

Asp Città di Piacenza, conti in rosso: partita aperta sul cambio dell’amministratore unico Caperchione

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Asp Città di Piacenza: conti in rosso. Il buco di bilancio della principale partecipata del Comune preoccupa non poco i vertici di palazzo Mercanti. L’Azienda servizi alla persona raggruppa il pensionato e casa protetta Vittorio Emanuele II, gli Ospizi civili e il Pio ritiro Santa Chiara. Asp, dove il Comune ha una quota del 95%, ospita 216 anziani; offre servizi residenziali per disabili (66 posti) e per minori abbandonati (19 posti). Da fine 2019 l’azienda è guidata da un amministratore unico di vaglia. Si tratta del professor Eugenio Caperchione, docente di economia aziendale all’Unimore, l’Università di Modena e Reggio Emilia. Caperchione era stato scelto dalla Giunta di Patrizia Barbieri al posto di un altro pezzo da novanta, il noto commercialista piacentino Marco Perini, oggi vicesindaco di Katia Tarasconi.

Spoils system e perdite

In tempi di spoils system si potrebbe pensare all’applicazione papale papale della legge del contrappasso. Dopo essere stato messo alla porta da Barbieri, adesso Perini, col placet del sindaco Tarasconi, potrebbe dare il ben servito a Caperchione. “Ma qui non è una questione di spoils system più o meno mirato”, afferma un accigliato esperto del settore. “Il bilancio di Asp è preoccupante. Su un fatturato di circa 15 milioni di euro, da due anni vede un passivo attorno ai 600mila euro, sostanzialmente tutto a carico del Comune di Piacenza”. E a quanto si sa, “il passivo 2022 potrebbe addirittura peggiorare. Il Covid avrà anche pesato, visto che parliamo di case di riposo, residenze protette e così via; ma nel frattempo sono arrivati anche i sostegni pubblici. Insomma, su Asp insistono perdite ragguardevoli, che paiono fuori controllo e creano tensioni anche all’interno dell’azienda. Serve un cambio di rotta, così non si può andare avanti”.

Si può fare…

Un altro interlocutore ben addentro alla vicenda sottolinea come negli anni scorsi la gestione di Perini abbia dimostrato che Asp si poteva risanare eccome. “Il commercialista era partito da un rosso di bilancio 2014 di oltre 1,3 milioni, arrivando nel 2018 a chiudere con un passivo di circa 85mila euro; e senza nulla togliere alla qualità dei servizi e alle politiche di sviluppo di un settore in crescita”. Poi, a fine 2019 (bilancio con un rosso risalito a circa 340mila euro), “nonostante un piano pluriennale che puntava all’azzeramento del passivo e tante parole di stima, Perini è stato bocciato per far posto a Caperchione, pare sponsorizzato anche dal professor Massimo Trespidi, consigliere d’opposizione e suo grande estimatore”.

Cugini lancia il sasso

Le difficoltà di Asp sono state evidenziate da Stefano Cugini nell’ultimo Consiglio comunale. Lunedì scorso, il leader di Alternativa per Piacenza l’ha messa sul piano imprenditoriale: “Il mandato (di Caperchione, ndr) è cominciato con due obiettivi chiari, il pareggio di bilancio e il recupero dell’ex pensionato albergo; il primo era già stato preventivato e il secondo aveva già un progetto pronto e finanziato da fondi Inail. Sono falliti entrambi: qual è l’intenzione del sindaco nei confronti dell’attuale amministratore?”. A stretto giro è arrivata la replica di Katia Tarasconi: il sindaco ha preso tempo, affermando che sul problema Asp si deve fare “una seria riflessione”.

Un secco no

Dalle ultime indiscrezioni pare che questa “seria riflessione” sia già partita. Il sindaco e il suo vice avrebbero incontrato Caperchione nei giorni scorsi. Alla luce dei risultati negativi di Asp e della necessità di una presenza più assidua in azienda, Tarasconi e Perini gli avrebbero chiesto di farsi da parte in anticipo sulla scadenza dell’incarico, prevista a fine 2024, evitando spiacevoli clamori. Il docente, forte di un mandato da oltre 20mila euro annui, avrebbe risposto picche. Nessuna intenzione di dimettersi. E nel caso venisse rimosso anzitempo, pare che Caperchione non abbia escluso di aprire un contenzioso con il Comune dal cospicuo peso economico sul piano risarcitorio. 

Primi nomi

Nel frattempo circolano i primi nomi di chi potrebbe arrivare alla guida della partecipata per provare a risanare il bilancio. Dalle parti di San Lazzaro, riflettori puntati su un paio di docenti di economia dell’Università Cattolica organici al centrosinistra e ritenuti in grado di assumere l’incarico di amministratore unico di Asp. Sono il professor Francesco Timpano, già vicesindaco nella Giunta Dosi, e il collega Paolo Sckokai, già segretario cittadino del Pd. Ma si parla anche di un’altra figura di peso, stavolta proveniente dal mondo delle imprese: quella di Emilio Bolzoni, ex presidente di Confindustria Piacenza.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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