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Aumento dell’Irpef: le opposizioni piacentine battano un colpo, e il sindaco Tarasconi…

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Aumento dell’Irpef: l’intenzione del sindaco di Piacenza Katia Tarasconi di applicare il massimo dell’addizionale (0,80%) anche ai piacentini con redditi tra i 12mila e i 50mila euro non è piaciuta né per il contenuto né per il metodo via social usato per annunciarla.

Le opposizioni a palazzo Mercanti, da Fratelli d’Italia, Civica Barbieri e Lega, ai Liberali e ad Alternativa per Piacenza, hanno fatto quadrato a difesa del ceto medio. E anche i sindacati e i gruppi politici locali fuori dal Consiglio comunale, come Rifondazione comunista, Forza Italia, Azione, Italia Viva, Buona Destra, +Europa e 5 Stelle nei loro comunicati si sono detti contrari e sorpresi per la decisione di un possibile aumento dell’Irpef.

Possiamo dire “niente di nuovo sotto il sole”? Chi mai si mostra entusiasta per un aumento, ancorché relativo (si parla di 5 euro su un reddito netto di 1.400 al mese), che dovrebbe portare circa 5 milioni annui nelle casse del Comune, principalmente per fare una settantina di nuove assunzioni?

Rimboccarsi le maniche

Partiamo dalle opposizioni e ci permettiamo di dare un suggerimento: invece strapparsi le vesti, si rimbocchino le maniche. E lavorino subito a una contromanovra in grado di rendere più efficiente la macchina comunale. Dimostrando che non serve mettere le mani nelle tasche dei piacentini. Propongano puntualmente tagli su spese superflue e razionalizzazioni che riducano le spese correnti. Prima di dire no a nuove tasse per sostenere più costi del personale, studino soluzioni organizzative e investimenti tecnologici per rendere più efficiente il lavoro dei dipendenti che già ci sono. Anche per combattere l’evasione di chi non paga tasse e servizi.

Insomma, soprattutto le opposizioni che siedono a palazzo Mercanti, portino idee concrete in Consiglio comunale, aprendo un vero dibattito sul bilancio. Una discussione approfondita che potrebbe mettere in crisi la maggioranza sull’aumento dell’Irpef e su quello della tassa di soggiorno annunciato a ruota. Se poi la maggioranza approverà gli aumenti pur con qualche mugugno, se ne prenderà comunque tutta la responsabilità. E l’opposizione agli occhi dei Piacentini avrà guadagnato dei bei punti.

La memoria dei piacentini

Passiamo al sindaco Tarasconi, alla sua Giunta e alla sua maggioranza di centrosinistra, composta dalla lista civica che porta il suo nome, dal Partito democratico, da Piacenza Oltre e Piacenza Coraggiosa. Bisogna ricordare loro che i piacentini hanno la memoria lunga, anche e forse soprattutto per i dettagli. È indubbio che le precedenti amministrazioni sia di centrosinistra che di centrodestra hanno lasciato sguarnire fino all’eccesso gli uffici del Comune; tanto che oggi ottenere qualche certificato o la carta d’identità è una sorta di bingo.

Bene: se arriverà l’aumento dell’Irpef e i piacentini noteranno un miglioramento della macchina comunale, una razionale manutenzione del verde (ricorda, ex sindaco Barbieri?), più attenzione al decoro urbano, e qualche intervento che dimostri capacità progettuali, alla fine potrebbero mandar giù questo boccone amaro.

L’importante è che la prima cittadina e la sua Giunta siano trasparenti sull’uso che faranno di queste risorse fino in fondo. L’unica cosa grave sarebbe far sparire ogni anno questi 5 milioni in più nei meandri del bilancio, assumendo personale solo per far numero e lasciando tutto come prima o quasi. Se il sindaco Tarasconi potrà dimostrare dove e come sono state impiegate queste risorse, con i relativi miglioramenti, potrebbe aspirare ad un secondo mandato. Se spariranno, i piacentini (con la memoria lunga) tra quattro anni se lo ricorderanno. E come hanno fatto nelle ultime due elezioni cambieranno ancora cavallo.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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