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Cellulare alla guida e seggiolino salva bimbo: dal Parlamento un no sbagliato

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Cellulare alla guida e seggiolino salva bimbo: neppure stavolta ci siamo riusciti. Dopo il via libera della commissione Trasporti della Camera alle due norme di sicurezza non solo sacrosante ma gratuite e utili alle casse dello Stato, arriva lo stop della commissione Bilancio. Ne ha rifiutato l’inserimento nella legge di Stabilità, reputandole inammissibili. “L’argomento è estraneo alla materia della legge”.

Di cosa si tratta? Di una norma che introduce nel Codice della strada l’obbligo di montare sui seggiolini un dispositivo che evita di “dimenticare” i piccoli a bordo. E di una sostanziale stangata per chi usa il cellulare al volante. Raddoppio delle sanzioni col minimo di 322 euro, sospensione della patente fino a sei mesi fin dalla prima violazione.

Utili al bilancio? Eccome

I pochi che sono costretti a leggere una legge di Stabilità o di Bilancio, come quella in via di approvazione, restano stupiti dalla varietà delle norme che contiene. Come mai? Perché questa legge molto spesso funziona come il “tana libera tutti”. Deve essere approvata ad ogni costo. E così piovono emendamenti e la legge può trascinare con sé la qualunque.

E allora perché non due norme “salva vita” importanti come quelle di cui parliamo, che solo apparentemente non c’entrano col bilancio dello Stato? Apparentemente, perché una riduzione degli incidenti stradali ha effetti positivi eccome sui conti pubblici. Basti pensare alla diminuzione della spesa per gli interventi di forze dell’ordine e vigili del fuoco e al taglio dei costi sanitari per le cure dei feriti in ospedale. Per non parlare dei morti per incidente e delle piccole vittime “dimenticate” in auto. Ricordiamo, senza voler urtare la sensibilità di nessuno, che quando accadono disgrazie del genere partono indagini, processi e tutto il resto. E chi paga? Lo Stato

Così resta un dubbio amaro. Quello che qualcuno nella maggioranza di governo abbia voluto evitare una norma antipatica in prospettiva elettorale, alla voce inasprimento delle sanzioni per la guida col cellulare. E si sa, gli automobilisti, più o meno incoscienti, votano.

Problemi vecchi e urgenti

Insomma, sicurezza stradale e tutela dei piccoli viaggiatori restano al palo. E non stiamo parlando di problemi nuovi, appena nati. Il primo bambino morto perché dimenticato in auto è del 2011, Teramo. Segue, sempre nel 2011, uno a Perugia. A Piacenza accade nel 2013, a Vicenza nel 2015, a Livorno nel 2016, a Genova nel 2017. Dobbiamo proseguire?

E quanti incidenti sono provocati dall’uso del cellulare alla guida? Secondo il Codacons – la notizia è vecchia di 2 anni – ne sono la prima causa. Secondo l’Aci, parliamo del 2016, la distrazione alla guida provoca il 75% degli incidenti stradali “e  cellulari e smartphone sono una delle cause principali”. E sul tema la Polizia stradale ha fatto già una lunga battaglia per l’inasprimento delle sanzioni.

Politica lontana

Eppure, ancora una volta, la politica latita, lontana dai problemi veri dei cittadini. Ci sarà ancora tempo per un ripensamento dell’ultimo minuto con l’inserimento delle due norme nella legge di Stabilità? Noi ce lo auguriamo, anche se sappiamo che sarà molto difficile. Con buona pace delle vite che si perderanno per strada.

 

   

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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