Spettacoli

Censura in tv: Luca e Paolo? Sono solo gli ultimi arrivati

censura-in-tv-luca-e-paolo-ultimi-arrivati
Luca e Paolo nell'imitazione del ministro Danilo Toninelli

Censura in tv: Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu tagliati da Carlo Freccero nuovo direttore di Rai2? L’interessato risponde all’AdnKronos: “Ho chiesto a Luca e Paolo di fare la parodia di Danilo Toninelli in diretta a Quelli che il calcio. Questo dimostra come siano stati epurati”. Sarà anche vero, com’è vero che Freccero d’altro canto ha preannunciato il ritorno del comico “epurato” Daniele Luttazzi. Ma resta il fatto che il direttore di Rai2 ha deciso di cancellare Quelli che dopo il Tg, il programma satirico di Luca e Paolo che segue il telegiornale. E questo è avvenuto proprio dopo che i due comici si erano prodotti in una dissacrante parodia del ministro 5 Stelle di Infrastrutture e Trasporti. Niente di nuovo sotto il sole della tv, viene da dire. E allora vediamo perché.

Censura in tv: un po’ di storia

La prima video-censura risale a 60 anni fa. Correva l’anno 1959 e su Rai1, l’unico canale esistente all’epoca, spopola Un due tre con la coppia Ugo Tognazzi – Raimondo Vianello. Ma la trasmissione viene sospesa perché i due comici “osano” prendere in giro addirittura il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Il capo dello Stato era caduto alla Scala di Milano, durante uno spettacolo di gala in onore del presidente francese Charles De Gaulle, perché qualcuno, per eccesso di zelo, aveva tirato troppo indietro la sedia alle sue spalle. Nello sketch, Tognazzi-Gronchi finge di cadere da una sedia e Vianello-De Gaulle lo apostrofa: ”Ma chi ti credi di essere?”.

L’anno dopo tocca ad Enzo Tortora, reo di aver permesso ad Alighero Noschese di imitare Amintore Fanfani. Nel 1962 la censura colpisce Dario Fo e Franca Rame, colpevoli di aver scherzato un po’ troppo sugli infortuni sul lavoro nelle fabbriche. L’ostracismo verso il futuro premio Nobel dura fino al 1977, quando torna sugli schermi Rai con Mistero Buffo.

Tre anni prima, siamo nel 1974, in piena campagna elettorale per il referendum sul divorzio viene censurata addirittura una frase del Davide Copperfield televisivo. Un vecchio signore (inglese!) dice alla moglie “se vuoi ti concedo il divorzio, non mi oppongo”.

Da Benigni a Mastelloni

Passa il tempo ma le cose non cambiano. Nel 1980 tocca al futuro premio Oscar Roberto Benigni, perché durante il Festival di Sanremo si era rivolto a papa Wojtyła con l’epiteto – scherzoso ed affettuoso – di “Wojtylaccio”. Del 1984 è la famosa bestemmia in diretta di Leopoldo Mastelloni, sempre in Rai. Il suo esilio dura tutt’oggi. Praticamente un ergastolo.

Beppe & Bettino

Nel 1986 è la volta di Beppe Grillo: ancora a Sanremo paga una battuta su Bettino Craxi. Durante un viaggio in Cina, fa dire all’allora presidente del Consiglio rivolto al delfino Claudio Martelli: “Ma se qui sono tutti socialisti, a chi rubano?”. E ancora, nel 1986, gli strali della censura si abbattono sul trio Marchesini, Lopez, Solenghi, perché prendono in giro l’ayatollah Khomeini.

L’editto bulgaro

Arriva il terzo millennio e la censura in tv non demorde. Nel 2001 l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dichiara che i giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro, assieme a Daniele Luttazzi “fanno una televisione criminale”. È il famoso “editto bulgaro” perché la frase, che comporta l’allontanamento dei tre dalla tv di stato, è pronunciata durante una visita ufficiale a Sofia.

Due anni dopo la scure della censura si abbatte sui comici Sabina Guzzanti e Paolo Rossi, colpevoli di attaccare eccessivamente il governo Berlusconi. Ironia della sorte, sempre nel 2003: Pippo Baudo taglia le battute più spinose di Luttazzi, ospite del programma Rai Cinquanta, e proprio nella puntata dedicata alla censura televisiva.

Censura in tv: l’ultimo decennio

Nel 2008 Rai2 taglia alcuni brani troppo espliciti del film americano I segreti di Brokeback Mountain dove si parla di relazioni omosessuali e i due protagonisti si scambiano alcune effusioni. Nel 2011 Italia1 censura un bacio gay. E nel 2016 su Rai3 cadono sotto la scure dei censori alcune riprese del Concertone del 1° maggio in piazza San Giovanni a Roma perché si vedono baci gay.

La lezione di Agus

Arriviamo così a Freccero e a Luca e Paolo. Ma ne siamo certi, di sicuro abbiamo dimenticato qualche episodio. Per chiudere però facciamo un passo indietro. E ricordiamo un celebre sketch del 1981 diventato emblematico in tema di censura in tv. Vianello e Sandra Mondaini a Stasera niente di nuovo su Rai1 propongono ad un immaginario funzionario Rai (Gianni Agus) un nuovo programma tv. “Che so – dice Vianello – potremmo parlare della lottizzazione della Rai”. E Agus risponde ridendo: “Alla Rai? Eh, ce ne sarebbe da raccontare. Magari, magari si potesse fare…”. Agus alla fine boccia senza speranze qualunque idea corrosiva, mostrando plasticamente qual era la situazione del momento, che alla fine, come abbiamo visto, non è cambiata poi così tanto.  

+ posts

Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.