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Conti pubblici: crollano gli investimenti e lievita la spesa

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Conti pubblici: crollano gli investimenti e lievita la spesa. È questo in sintesi il quadro sull’andamento dei primi 10 mesi del 2018 disegnato dall’analisi di Unimpresa, basata sui dati di Bankitalia.

Tra gennaio e ottobre dello corso anno il totale della spesa pubblica è salito di 20,2 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2017, passando da 419,9 a 440,1 miliardi (+4,83%). L’aumento si spiega con la crescita delle uscite correnti: l’esborso è stato di 27,8 miliardi in più, con un incremento da 386,9 a 414,8 miliardi (+7,2%).

Nello stesso tempo, segnala l’ufficio studi dell’associazione, la contrazione delle uscite in conto capitale, e cioè degli investimenti pubblici, è stata pesante: -23%. Lo Stato li ha ridotti di 7,6 miliardi, scendendo da 32,9 a 25,3 miliardi.

Pagano le infrastrutture

“Mentre si discute sulla Tav Torino-Lione, grande opera che taluni vorrebbero interrompere, noi segnaliamo che il Paese sembra aver comunque già deciso di rinunciare alle infrastrutture”, commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. Invece “sono decisive per la crescita e lo sviluppo dell’economia. Il gap che proprio in termini di infrastrutture da anni si registra fra l’Italia e i sistemi economici più avanzati va colmato. Rinunciare alle grandi opere è un errore che non possiamo permetterci, sarebbe un danno enorme per l’intero tessuto imprenditoriale italiano”.

Entrate in calo

Passando agli incassi sempre dello stesso periodo, l’analisi di Unimpresa sui conti pubblici evidenzia come e le entrate totali siano calate di 25,8 miliardi, passando da 375,1 a 349,3 miliardi (-6,88%). Quelle tributarie sono diminuite di 27,5 miliardi, in discesa da 338,9 a 311,4 miliardi (-8,13%). Le entrate di natura non tributaria invece sono salite di 1,7 miliardi, con un incremento da 36,2 a 37,9 miliardi (+4,84%).

 

 

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