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Difensore d’ufficio: quel che c’è da sapere, partendo dal caso dell’avvocato piacentino Nadia Fiorani

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Difensore d’ufficio: lo stupro di Piacenza al terzo atto. Prima le polemiche sulla diffusione del video della violenza sessuale e su Giorgia Meloni che l’ha rilanciato; poi la vittima che si proclama disperata perché nel video la 55enne ucraina si vede riconosciuta; infine, l’interrogatorio di garanzia dell’aggressore, il guineano di 27 anni Sekou Souware, che si difende con una linea originale “era caduta e l’aiutavo a rialzarsi”; linea non creduta dal Gip Stefano Brusati che ha confermato la sua custodia in carcere.

Nel mentre, l’avvocato Nadia Fiorani, difensore d’ufficio, in sede di interrogatorio, ha chiesto la remissione in libertà dell’accusato. E questo, assieme alla versione dei fatti del cittadino extracomunitario, ha scatenato i social che hanno talmente inveito contro l’avvocato piacentino da costringerla a rilasciare dichiarazioni preoccupate per il livello dei commenti.

L’avvocato Fiorani ha ricevuto la solidarietà di moltissimi colleghi via social, del sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, che aveva preannunciato l’intenzione di costituirsi parte civile in sostegno della signora ucraina, del consiglio dell’Ordine avvocati di Piacenza, dell’Aiga (associazione giovani avvocati) e della Camera penale di Piacenza.

Cosa chiedono i social

A prescindere dagli insulti e dalle minacce dei “leoni da tastiera” che riceveranno, speriamo, le giuste sanzioni, i cittadini sui social ponevano anche alcune domande ricorrenti sul difensore d’ufficio, alle quali proviamo a dare una risposta.

• Perché l’avvocato Fiorani ha accettato la difesa di Souware?
Perché è stata nominata d’ufficio (provvede un algoritmo della Procura in automatico sull’elenco dei difensori disponibili) e non poteva rifiutare a meno che non fosse in regime di incompatibilità. Esempio? L’avvocato Sara Soresi, consigliere comunale, non potrà difendere il Comune come parte civile perché sarebbe in conflitto d’interessi.

• Perché nominare un difensore d’ufficio, dato che è pacifica la sua colpevolezza?
Perché senza avvocato difensore non si può fare alcun processo. Ricordate quello alle brigate rosse a Torino nel 1976? Rifiutavano ogni difensore nominato perché non riconoscevano l’autorità del tribunale a processarli. Alla fine, dopo diverse revoche, accetta la difesa il presidente dell’Ordine, Fulvio Croce, che viene poco dopo ucciso da un commando delle stesse Br. Ma il processo è stato fatto, con tanto di avvocati (in specie, tutti i consiglieri dell’Ordine dell’epoca). Del resto l’articolo 113 della Costituzione lo afferma a chiarissime lettere: “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.

• Chi pagherà l’avvocato Fiorani?
Se Souware ha dichiarato per il 2021 un reddito superiore a 11.746,68 euro la pagherà interamente lui. E se avesse il reddito di cittadinanza? L’eventuale reddito di cittadinanza percepito concorre a formare il reddito. In caso contrario – che crediamo il più probabile – ha diritto al patrocinio a spese dello Stato e cioè al gratuito patrocinio. Il suo avvocato farà richiesta di ammissione, allegando una autocertificazione dell’indagato che afferma di essere al di sotto della soglia minima di reddito. Se dall’autocertificazione dovessero risultare dati falsi, scatta la comunicazione alla Procura (sappiamo per certo che c’è un funzionario dell’Agenzia delle Entrate che lavora solo su questo aspetto).

• Quanto prenderà il difensore d’ufficio (dato che “tanto sappiamo già che lo pagheremo noi”, aggiungono molti commenti sui social)?
Facile rispondere, poiché il sito del Consiglio dell’Ordine avvocati di Bologna ha preparato un protocollo che prevede tutte le possibilità: processo dibattimentale con istruttoria semplice – fino a tre testi – 1.150 euro tutto compreso, ovviamente più Iva al 22% (a tariffa sarebbero 1.650, ma il Dpr 115/2002 la diminuisce di 500 euro); se il processo dovesse avere invece una istruttoria complessa, la somma lieviterebbe a 1.456,67 euro. La convalida dell’arresto di Souware che ha comportato, tra studio delle carte, colloquio con l’accusato e interrogatorio vero e proprio almeno una mattinata intera, verrà remunerato con ben 586,50 euro più Iva. Al pagamento provvede la Corte d’Appello di Bologna (competente per Piacenza) con i suoi tempi. Se va bene un paio d’anni; sennò anche molto di più, perché a sua volta dipende dagli stanziamenti che esegue il ministero della Giustizia che, com’è ovvio, ha tante altre cose cui pensare.

• Perché l’avvocato ha chiesto la remissione in libertà dell’accusato?
Perché è suo dovere, che ci creda o no, che fosse convinta che l’avrebbe ottenuta oppure no. Perché era l’unica cosa corretta da fare. Se l’accusato avesse un domicilio in provincia di Piacenza, l’avvocato avrebbe potuto anche chiedere la sostituzione della misura con gli arresti domiciliari, ma di più (o di meno) non poteva fare.

La nostra solidarietà

Per concludere, esprimiamo all’avvocato Nadia Fiorani la solidarietà della nostra Testata, unendoci al coro di tutti coloro che si sono indignati per l’attacco nei confronti di una professionista incolpevole e che ha avuto il solo torto di fare il suo dovere.

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Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.

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