Domenica in: altra impietosa sconfitta. La seconda puntata del programma di Rai1 è andata peggio della prima targata Cristina e Benedetta Parodi. E adesso i nervi in viale Mazzini cominciano ad essere tesi. Anche perché tutto il weekend è stato un disastro per Rai1, a parte il pieno di ascolti con il Gran premio di Formula 1 degli Stati Uniti di domenica sera al posto di Che tempo che fa di Fabio Fazio.
Sabato da dimenticare
Nel pomeriggio del sabato, Verissimo condotto su Canale5 da Silvia Toffanin ha praticamente doppiato Sabato Italiano di Eleonora Daniele. E in prima serata Celebration della coppia Serena Rossi-Neri Marcorè le ha buscate di santa ragione da Tu sì que vales. I numeri sono impietosi: il varietà di Rai1 è rimasto fermo all’11,3% di share con 2.400.000 telespettatori. Mentre il talent made in Maria De Filippi ha sfondato il tetto dei 5.000.000 con un 26,8% di share sulla rete ammiraglia Mediaset.
Domenica in… nero
Ma se la lotta contro la corazzata del sabato sera di Canale5 era già da considerarsi una battaglia persa, su Domenica in le aspettative di rivincita dopo il flop dell’esordio erano ben altre. Invece è arrivata una seconda cocente sconfitta contro Barbara D’Urso e la sua Domenica Live. le sorelle Parodi hanno raggranellato un pubblico 1.846.000 persone, circa 100.000 in più della puntata d’esordio. Ma lo share di Domenica in è sceso di oltre un punto, fermandosi all’11,3%. La D’urso invece è partita con 2.787.000 telespettatori (18,45% di share) e nella seconda parte del suo programma ha superato i 3.000.000, confermando il 18,40% degli ascolti.
Il fantasma di Giletti
E adesso? Probabilmente qualcuno in viale Mazzini comincia a mangiarsi le mani per aver ridisegnato il pomeriggio di Rai1 escludendo l’Arena di Massimo Giletti, che esordirà l’8 novembre in prima serata su La7. Il giornalista con il suo talk show garantiva nella prima parte del pomeriggio festivo uno zoccolo di 4.000.000 di fan. Il che rendeva il resto della domenica della rete ammiraglia Rai praticamente una passeggiata al traino di questa locomotiva.
Il caso Lippi
Di certo la formula “leggera” del programma perorata dal direttore generale Mario Orfeo va corretta. E a fare le spese dei primi cambiamenti per adesso è stata l’esclusione del gioco Tre per tre condotto da Claudio Lippi nella prima puntata e sparito nella seconda, con Lippi finito ai margini del pomeriggio di Rai1. Ma visti i risultati disastrosi di certo non basta. E dunque Lippi non può essere il capro espiatorio del cattivo andamento del programma.
Domenica in… crisi
Insomma, la trasmissione risulta debole nel suo complesso. Non cattura il pubblico, è poco incisiva e la doppia conduzione delle Parodi sembra il vero problema. Troppo bon ton rispetto alla Domenica Live più sbarazzina della D’Urso? Troppi quadretti familiari, conditi da discutibili passaggi ai fornelli fuori orario? E il simpatico Adriano Panatta che a volte sembra un pesce fuor d’acqua? Si tratta solo di alcuni dei problemi di scrittura di Domenica in, che comunque va rinforzata anche nel cast. Ma Angelo Teodoli, il nuovo direttore di Rai1, deve fare in fretta. Il rischio, oltre alla fuga degli investitori pubblicitari, è una déblâcle storica dalle conseguenze imprevedibili per la vita di un programma che ha fatto la storia della tv.
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