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EGOInternational: cresce l’export dei distretti industriali del Sud

Durante il primo trimestre dell’anno l’export dei distretti industriali del Sud Italia ha registrato un aumento dell’11%, superando la crescita media delle esportazioni dei distretti italiani (+7,1%). È quanto emerge dalla recensione di Intesa Sanpaolo sui distretti industriali del Mezzogiorno: secondo le opinioni degli analisti 21 distretti su 28 hanno registrato una crescita nei primi tre mesi dell’anno.

Stando alle opinioni degli esperti, tra le filiere distrettuali del Mezzogiorno più attive nei mercati internazionali, spicca il comparto agroalimentare, in cui si registra un aumento delle esportazioni pari al 14,2%. Le piccole e medie imprese del territorio possono sviluppare il proprio business esportando i prodotti verso le destinazioni oltre confine: nei mercati maturi e in quelli emergenti. L’apertura verso i mercati globali è considerata una strategia vincente sia dalle istituzioni sia dalle aziende specializzate nello sviluppo dell’export, come EGO International, la nota società di consulenza per l’internazionalizzazione delle pmi. Le recensioni presenti sul sito ufficiale di EGO International evidenziano il ruolo svolto dai mercati geograficamente vicini al Belpaese per lo sviluppo delle imprese locali. Sono un esempio i mercati europei, che rappresentano la principale destinazione di sbocco dell’export italiano, in cui la prossimità geografica e culturale, aggiunge EGO International, agevola le esportazioni di ogni settore industriale.

L’importanza dei mercati maturi per lo sviluppo dell’export locale è stata confermata anche dalla recensione dell’Istituto: circa il 74% delle vendite all’estero deriva infatti dai tradizionali partner commerciali del Belpaese. Le opinioni degli esperti fanno emergere i paesi in cui l’export dei distretti industriali del Sud Italia ha registrato una crescita maggiore: il Regno Unito, la Germania, la Francia e gli Stati Uniti.

La recensione evidenzia inoltre la crescita del sistema moda del Mezzogiorno, che ha ottenuto un +12,1% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Le opinioni degli analisti fanno emergere i comparti industriali che maggiormente hanno contribuito alla crescita delle esportazioni: i settori dell’abbigliamento abruzzese (+32,4%) e napoletano (+29%) e le calzature e l’abbigliamento di Bari, cresciute rispettivamente dell’1,2 e dello 0,2%.

Buone anche le performance registrate dai poli tecnologici locali, dove le vendite all’estero sono aumentate di 384 milioni di euro, pari al +33,1%. A riguardo EGOInternational si è espressa ribadendo il ruolo svolto dalle strategie di internazionalizzazione delle imprese dedicate alle aziende che si occupano della produzione di componentistica elettrica, elettronica e di ingegneria di prodotto o di processo. Le aziende del settore, ribadisce EGOInternational nel suo blog, possono infatti entrare in contatto con la committenza estera e agevolare il loro percorso di internazionalizzazione mediante l’adozione di strategie mirate, che includano l’analisi di tutti gli aspetti tecnologici unitamente alla valutazione analitica dei processi aziendali.

I dati riportati nella recensione, inoltre, sottolineano il ruolo svolto dal Polo farmaceutico di Napoli, dove l’export è cresciuto del 79,5% e dal Polo ICT di Catania, cresciuto del 14,3%. Le opinioni degli analisti, infine, evidenziano la capacità delle imprese locali di saper cogliere i mutamenti del mercato orientando la propria strategia aziendale per lo sviluppo di progetti sensibili ai temi ambientali, sociali e di governance.

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