La Fondazione Ronconi Prati è un potere forte di Piacenza oppure no? La domanda nasce spontanea dopo aver letto quanto ha sostenuto il direttore di Libertà Gian Luca Rocco sulle pagine del quotidiano in riferimento al suo editore, visto che il giornale è controllato appunto della Fondazione Donatella Ronconi ed Enrica Prati Ets.
«Libertà è uno dei pochi se non l’unico giornale italiano che non fa capo ad alcun “potere forte” (parola che piace tantissimo soprattutto a chi ama il vittimismo in ogni sua forma) ma ad una Fondazione nella quale partecipa la città in diverse forme», ha scritto Rocco in un commento pubblicato ieri. L’articolo era dedicato a una diatriba tra il giornale e un candidato alle elezioni regionali, il leghista Matteo Rancan. Ma non vogliamo entrare nella querelle per il trattamento ricevuto dal candidato sul quotidiano, e di cui si è lamentato sui social con vasta eco. La cosa non ci riguarda.
Quello che invece ci ha colpito è il sostenere che Libertà non fa capo ad alcun potere forte. Fermo restando che di per se un organo d’informazione esercita sempre un potere sull’opinione pubblica, proporzionato alla sua diffusione e all’apprezzamento dei suoi lettori, è proprio così? Per capirlo siamo partiti dai conti della Fondazione Ronconi Prati.
Dote milionaria
Nata a fine 2019 per volontà della sua presidente Donatella Ronconi (che guida anche il Consiglio di amministrazione dell’Editoriale Libertà), la Fondazione che porta il suo nome e quello della figlia, mancata prematuramente nel 2015, vanta un patrimonio milionario. Affiancata dal noto avvocato piacentino Alessandro Miglioli, vicepresidente sia di Libertà sia della Fondazione, Ronconi ha portato in dote a quest’ultima tutte le sue azioni del Gruppo editoriale, diverse proprietà immobiliari e risorse finanziarie. Una donazione generosissima, che cinque anni fa ammontava in totale a oltre 28 milioni di euro.
Poi, nel 2021 la stessa Ronconi e il Gruppo di via Benedettine hanno rilevato da Gedi il 35% delle azioni dell’Editoriale Libertà, blindando definitivamente la proprietà del quotidiano. Un’operazione da circa otto milioni di euro. E un anno dopo, la presidente ha effettuato una nuova donazione, aggiungendo al patrimonio della Fondazione il suo pacchetto di azioni rilevato da Gedi e valutato oltre 5 milioni. Non basta: nel 2023 Ronconi ha acquistato un immobile di prestigio nel centro storico da una società in cui lei e Miglioli avevano una quota, donandolo contestualmente alla Fondazione. Morale: grazie a questa operazione da circa 850mila euro, secondo l’ultimo bilancio il patrimonio netto della Fondazione Ronconi Prati alla fine dello scorso anno superava i 35,4 milioni, compreso un avanzo d’esercizio di oltre 200mila euro.
Favole e realtà
Che dire? Al di là della forma giuridica prescelta, una realtà con questi numeri e i meritori compiti filantropici che si è data, a Piacenza rappresenta senza dubbio un punto di riferimento. E nonostante nel Consiglio generale della Fondazione siedano anche esponenti di istituzioni ed enti cittadini, è chiaro che chi la gestisce pure in qualità di legale rappresentante, e cioè il tandem Ronconi-Miglioli, non può che essere visto come un potere forte. Soprattutto per la principale attività economica sottostante che è quella editoriale, pressoché monopolistica sul territorio locale, malgrado un mercato in crisi. Sul piano filantropico, se le cifre elargite non sono sempre significative, vanno comunque a vantaggio di molteplici attività benefiche. Per esempio, nel 2021 la Fondazione ha sostenuto con 30mila euro la Pubblica Assistenza Croce Bianca, di cui, sempre nello stesso anno, Miglioli è diventato presidente. Intrecci legittimi, per carità, ma che dei poteri forti hanno il sentore. Quindi, Libertà, che vanta ottimi giornalisti, faccia al meglio il suo lavoro, ma non raccontiamo favole sul peso specifico del suo editore nella vita di Piacenza.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.