Cantine piacentine protagoniste a Firenze, dove l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) ha celebrato l’eccellenza del vino italiano. Nei magnifici spazi della Stazione Leopolda, sabato scorso è stata presentata a migliaia di persone presenti la nuova “Guida Vini Vitae 2025”, con la quale l’Ais ha premiato il meglio delle bottiglie italiane, oltre a incoronare, al termine di una competizione avvincente, il cremonese Andrea Gualdoni quale Miglior Sommelier d’Italia.
Durante l’evento, per la gran degustazione celebrativa sono stati serviti i 452 vini più buoni d’Italia appartenenti a 373 aziende diverse: un momento evocativo per l’enologia italiana ma anche per la stessa Associazione, confermando la manifestazione come un appuntamento imperdibile per gli amanti del vino.
“Il nostro è un format che sta crescendo di anno in anno”, ha affermato il presidente Ais Sandro Camilli; “vogliamo che tutta questa eccellenza e tutte queste figure professionali che formiamo nelle nostre aule siano sempre più specializzate e qualificate per andare a diffondere la nostra cultura enogastronomica, in Italia e nel mondo”. Bravo presidente: è ciò di cui abbiamo bisogno, a prescindere dal distintivo che si indossa, anche guardando al panorama piacentino!
La Guida Vini Vitae
Si tratta della guida che gli oltre 40mila associati Ais hanno regolarmente sottomano. Ricercata nella versione cartacea o digitale da un pubblico sempre più vasto, che vuole sapersi orientare tra le decine di migliaia di etichette italiane andando a colpo sicuro, è utile anche per chi vuole trovare qualche suggerimento per l’abbinamento giusto tra bottiglie e piatti adeguati.
Sono circa 20mila i vini nazionali in Guida. Alle bottiglie, i sommelier con la speciale qualifica di “Degustatori”, che compongono i panel di valutazione, hanno assegnato un punteggio crescente: superati i 75 punti su 100 si assegna “Una vite”, fino a raggiungere le “Quattro viti” per le eccellenze che superano i 91 punti. Per i pochissimi che addirittura superano queste vette, è poi concessa la “Gemma” dedicata ai soli “Quattro viti” che hanno ottenuto le performance più alte e i punteggi più elevati (pari o superiori a 94 punti).
I “Tastevin” Ais rappresentano invece quei “cum laude” per le bottiglie che sono modelli di riferimento di indiscusso valore nella loro zona. In tutto sono 22, rappresentando un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso la biodiversità vitivinicola del Bel Paese. In Emilia l’ambitissimo riconoscimento è andato al Colli di Parma Vigna del Guasto 2020 di Lamoretti.
Allori per cantine e bottiglie piacentine
Per le cantine già essere citate in Guida è una garanzia di qualità e valore dell’azienda: quelle piacentine sono 23 (le elenco in calce all’articolo). Ogni cantina riporta una valutazione, il Ranking, dove i “Blasoni” da uno a quattro le classificano in base alla qualità e alla costanza dei loro vini.
I vini italiani laureati con “Quattro viti” sono 2.400, dei quali 452 hanno ottenuto un punteggio uguale o superiore ai 94/100, fregiandosi della “Gemma”. L’Emilia conta 48 vini “Quattro viti” e 4 “Gemme”. Pur sommandoli a quelli della Romagna, siamo ben lontani dalle 557 “Quattro viti” e dalle 135 Gemme della Toscana; poco male: significa – soprattutto in epoca in cui vendere tutta la produzione non è cosa scontata – che occorre impegnarsi di più in un territorio ove vi è tutto il potenziale per puntare all’eccellenza assoluta.
L’olimpo del vino
Piacenza però si difende bene: a 16 dei nostri vini di punta (sui 48 emiliani) è stato riconosciuto l’ambìto riconoscimento delle “Quattro viti”, conferito a quelli di eccellente profilo stilistico e organolettico (l’elenco completo, assieme agli abbinamenti gastronomici proposti, in calce all’articolo). Va anche evidenziato che ci sono alcune ottime cantine che annoverano più vini premiati con le “Quattro viti”; guardando a Piacenza c’è un exploit che merita di essere segnalato: quello della Cantina Luretta, che vede premiate ben quattro delle sue etichette.
Possiamo poi decisamente vantarci di avere ben 2 “Gemme” delle 4 di tutta l’Emilia: qui troviamo il Vin Santo il Duomo 2013 di Zerioli – Tenuta Pozzolo, e il Luna Selvatica 2022, immenso Cabernet sauvignon (e Merlot) di La Tosa, what else?
Verso una nuova epoca
L’Associazione Italiana Sommelier ha intanto anticipato che con questa edizione della Guida Vitae si chiude un ciclo editoriale; dal prossimo anno partirà un nuovo progetto con un’attenzione particolare dedicata allo stile narrativo e alla sostenibilità delle aziende: la più grande e più antica delle associazioni di professionisti del vino nel mondo sa muoversi bene tra tradizione, cambiamenti della società e dell’ambiente.
I Blasoni delle cantine piacentine
1 Blasone
- Alberto Lusignani (Vigoleno);
- Podere le Lame (Bacedasco Basso, Vernasca);
- Loschi Enrico (Bacedasco Alto, Castell’Arquato);
- Casa Benna (Castell’Arquato);
- La Pusterla (Vigolo Marchese, Castell’Arquato);
- Cantine Campana (Carpaneto Piacentino);
- La Ciocca (Carpaneto Piacentino);
- Monteverdi (Ponte dell’Olio);
- Tenuta Nura (Vigolzone);
- Scarabelli (Alta Val Tidone);
- Mossi 1558 (Ziano Piacentino);
- La Pergola (Ziano Piacentino);
- Vitivinicola Valla (Ziano Piacentino);
- Zerioli – Tenuta Pozzolo (Ziano Piacentino).
2 Blasoni
- Marengoni (Ponte dell’Olio);
- Romagnoli 1857 (Vigolzone);
- Il Poggiarello (Scrivellano di Statto, Travo);
- Cantina Valtidone (Borgonovo Val Tidone);
- Ferraia (Ziano Piacentino);
- Torre Fornello (Ziano Piacentino).
3 Blasoni
- La Tollara (Cortina di Alseno).
4 Blasoni
- La Tosa (Vigolzone);
- Luretta (Castello di Momeliano, Gazzola).
Le Bottiglie piacentine laureate “Quattro viti”
- Vin Santo di Vigoleno 2012, Cantina Alberto Lusignani (Santa Maria e Melara da 91 punti) – abbinamento: Muffin al cioccolato;
- LX Brut Blanc de Blancs 2016, Cantina La Tollara (100% Chardonnay da 91 punti) – Branzino al forno con erbe aromatiche;
- Il Giorgione 2016, Cantina La Tollara (rosso 100% Croatina da 90 punti) – Parmigiano Reggiano Riserva;
- Gutturnio Classico Punctatum Riserva 2020, Cantina Casa Benna (Barbera e Croatina da 91 punti) – Lepre alla cacciatora;
- Gutturnio Superiore La Ciocca 2018, Cantina La Ciocca (Barbera e Croatina da 91 punti) – Stracotto d’asino;
- Cabernet Sauvignon Luna Selvatica 2022, Cantina La Tosa (Cabernet Sauvignon e Merlot da 94 punti ) – Fiorentina alla brace;
- Malvasia Sorriso di Cielo 2023, Cantina La Tosa (100% Malvasia di Candia aromatica da 91 punti) – Tortelli di zucca e salvia;
- Sauvignon Ombrasenzombra 2023, Cantina La Tosa (100% Sauvignon da 91 punti) – Ravioli burro e salvia;
- Il Pigro Extra Brut Edizione Poetario 2017, Cantina Romagnoli 1857 (Pinot nero e Chardonnay da 91 punti e La Chiave) – Tagliolini all’astice;
- Dosaggio Zero 2018, Tenuta Nura (Pinot nero e Chardonnay da 91 punti) – Capesante scottate allo zenzero;
- Barbera Carabas 2021, Luretta (100% Barbera da 91 punti) – Costata di cavallo con polenta al rosmarino;
- Malvasia Passita Le Rane 2019, Luretta (100% Malvasia di Candia aromatica) – Parmigiano Reggiano Riserva;
- Gutturnio Superiore L’Ala Del Drago 2021, Luretta (Barbera e Croatina da 91 punti) – Controfiletto di bue alla brace;
- Principessa Brut, Luretta (100% Chardonnay da 91 punti) – Risotto ai frutti di mare;
- Vin Santo Il Duomo 2013, Zerioli – Tenuta Pozzolo (Malvasia di Candia aromatica da 94 punti) – Blu di capra;
- Malvasia Una 2020, Torre Fornello (100% Malvasia di Candia Aromatica da 92 punti) – Gorgonzola naturale.