Economia

Immobiliare: in otto anni perso un quarto del valore delle case

immobiliare-perso-quarto-valore-case

Immobiliare: scende ancora il valore delle case. E tra il 2010 e il 2018 i prezzi delle abitazioni esistenti sono diminuiti quasi del 25%. La conferma della crisi del settore arriva dall’Istat. Tra ottobre e dicembre dello scorso anno, l’Indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab), acquistate dalle famiglie a scopo residenziale o per investimento, è sceso dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% sullo stesso periodo del 2017.

Immobiliare: il 4° trimestre

L’ennesima flessione per l’Istat va attribuita ai prezzi delle abitazioni esistenti. Nel 4° trimestre hanno registrato infatti un -0,7% su base annua (-1,3% nel trimestre precedente). E anche rispetto al periodo luglio-settembre il segno è negativo (-0,3%).

I prezzi delle abitazioni nuove sono invece rimasti stabili e in netta decelerazione rispetto al +1,6% fatto segnare nel 3° trimestre, sempre su base annua. Con un aumento congiunturale dello 0,3% tra ottobre e dicembre sul trimestre precedente.

Il tutto si è verificato in un contesto di crescita dei volumi di compravendita (+9,3%). Un incremento registrato per il 4° trimestre del 2018 dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale.

Immobiliare: il 2018

In complesso, l’anno scorso i prezzi delle case in media sono diminuiti dello 0,6%. A pagare dazio sono sempre le abitazioni esistenti (che pesano per oltre l’80% sul dato complessivo) con i prezzi in diminuzione dell’1%. Mentre quelli delle abitazioni nuove sono aumentati della stessa percentuale (+1%) e sono tornati a crescere dopo la flessione del 2017.

A livello territoriale, sottolinea l’Istat, è il Nord-Est l’unica ripartizione a mostrare una crescita dell’Ipab in media annua. Il Nord-Ovest registra una flessione di appena un decimo di punto. Mentre il Centro così come il Sud e Isole mostrano flessioni tendenziali dei prezzi delle abitazioni più marcate di quella nazionale.

Risparmi in fumo

Rispetto al 2010, e cioè da quando è disponibile la serie storica dell’Ipab, i valori delle abitazioni nel 4° trimestre del 2018 sono diminuiti del 16,9%. E questo a causa del calo dei prezzi delle abitazioni esistenti, in caduta del 23,2%. Mentre per quelli del nuovo si registra complessivamente un aumento contenuto (+0,7%).

“L’Istat certifica, per l’ennesima volta, che i prezzi delle case continuano inesorabilmente a scendere”, afferma Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. “Sono risparmi delle famiglie che vanno in fumo, investimenti che evaporano, anni di lavoro che vengono resi vani”.

Ma per il presidente della storica associazione dei proprietari di casa non è un destino ineluttabile. “Tanto è vero che tutto ciò accade solo in Italia, mentre nel resto d’Europa il mercato immobiliare è florido. La politica potrebbe fare qualcosa. Ad esempio iniziando a correggere gli errori compiuti negli ultimi anni, a partire dalla masochistica tassazione patrimoniale che dal 2012 opprime il patrimonio immobiliare privato. Una risorsa che viene assurdamente trattata come un nemico”.
Puntare sul decreto crescita
L’occasione per cambiare le cose secondo Spaziani Testa è il decreto crescita in fase di elaborazione. “Ma per coglierla è necessario aver compreso quanto il settore immobiliare potrebbe tornare ad essere, se liberato dalla morsa fiscale”. E cioè “il compiuto e ineguagliato motore di sviluppo che è sempre stato”.
+ posts

Il Mio Giornale.net ha solo un obiettivo: fare informazione indipendente e con spirito di servizio. Per aiutare i lettori a capire e scegliere, tenendo i fatti separati dalle opinioni.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.