Inchiesta Fanpage: nuovi sviluppi dell’ennesimo spaccato sulla propensione nazionale alla corruzione. Dalla Campania, l’inchiesta giornalistica si sposta in Veneto, promettendo altri terremoti giudiziari. La nuova puntata, dopo il Pd e Fratelli d’Italia, stavolta minaccia di lambire una roccaforte del centrodestra, che governa capoluogo e regione lagunari.
L’agente provocatore privato, utilizzato nell’inchiesta, obbliga però a interrogarsi anche su come sta evolvendo, o forse degenerando, l’amministrazione della giustizia. Partiamo, comunque, dai due casi di cronaca.
Fanpage in Campania
Per prima cosa va detto che l’inchiesta giornalistica napoletana era già partita come indagine penale. I filoni seguiti dagli inquirenti partenopei sono due. Il primo concerne la Sma, società partecipata dalla Regione, impegnata nelle bonifiche ambientali e nell’antincendio boschivo. Il secondo riguarda lo smaltimento delle ecoballe, per il quale alcune gare pubbliche sono già state effettuate.
Fanpage, testata giornalistica online, si è servita di un ex camorrista, Nunzio Perrella, per mettere alla prova imprenditori, funzionari pubblici e politici. Perrella si è presentato come un affarista, interessato agli appalti per lo smaltimento dei fanghi dello stoccaggio. E ha sondato la disponibilità di vari soggetti a mediare, dietro pagamento di tangenti, l’ottenimento delle commesse.
Nella rete sarebbe caduto anche Roberto De Luca, figlio di Vincenzo, attuale Presidente della Campania. Il rampollo, assessore al Bilancio oggi dimessosi dal comune di Salerno, si sarebbe lasciato avvicinare. E tramite un commercialista, avrebbe accettato la promessa di una somma pari al 10-15% del valore dell’affare. Il materiale audio e video registrato da Perrella è stato divulgato in rete e consegnato alla Procura di Napoli.
I reati contestati ai 7 indagati sono corruzione e corruzione aggravata. Il finanziamento illecito ai partiti è attribuito invece a Luciano Passariello. È consigliere regionale e candidato alla Camera per Fratelli d’Italia.
Fanpage in Veneto
Bloody money, questo il nome dell’inchiesta giornalistica, ora si sposta in Veneto. Fanpage ha pubblicato una nuova provocazione di Perrella. Stavolta, a cadere nella rete del simulatore è stata Maria Grazia Canuto. Mediatrice d’affari, l’architetto trevigiano ha accettato d’interporsi tra Perrella (di cui ignorava l’identità) e una cordata di imprenditori.
L’affare: un progetto di smaltimento di rifiuti petroliferi a Marghera. Il (finto) prezzo della mediazione corruttiva: 2,8 milioni di euro. Perrella ha specificato a Canuto che si sarebbe trattato di soldi sporchi, proventi di reati camorristici. Ma lei ha negato problemi. E si è detta in grado di riciclare, così come aveva assicurato (millantando?) di poter procurare appalti e autorizzazioni. Alla fine, quando pensava d’incassare, nel trolley invece dei soldi ha trovato un pacco di pasta napoletana, dal nome alquanto significativo: paccheri.
A Venezia, per ora, bocche cucite in Procura. La svolta, dal giornalismo alla magistratura, non è ancora data per fatta. Ma potrà mancare, anche sulla scorta dell’esempio partenopeo? In laguna, comunque, sembra che gli investigatori non si fossero mossi prima.
L’agente provocatore? È illegale
Detto della persistente propensione al malaffare attorno e dentro le pubbliche amministrazioni, è bene fare qualche precisazione sul metodo d’indagine. Adottato, lo ribadiamo, da una testata giornalistica.
L’agente provocatore non è ammesso nel nostro ordinamento giuridico. Al di là del successo della loro inchiesta, risulta infatti che il direttore di Fanpage, Francesco Piccinini, e il videoreporter, Sacha Biazzo, siano indagati per istigazione alla corruzione. I motivi per cui l’agente provocatore non sia ammesso sono chiari: finisce per creare un reato altrimenti inesistente. E prevederne il ricorso tradisce una concezione scarsamente democratica dello Stato e della giustizia. Si tratterebbe d’imporre la virtù, anziché limitarsi a reprimere il crimine.
Discorso diverso è quello dell’infiltrato, o agente sotto copertura, che interviene ad attività criminosa già in corso. Questa è una figura prevista e impiegata in Italia. A iniziativa e sotto il controllo dell’autorità giudiziaria. La quale impiega allo scopo personale delle forze dell’ordine, non informatori o ex criminali.
Fanpage e la riforma della magistratura
In questo quadro continua a latitare a livello costituzionale la riforma della magistratura. Intanto dei privati cittadini, come sono comunque i giornalisti di Fanpage, pensano di forzare la mano, o almeno i tempi, delle Procure.
L’amministrazione della giustizia penale è inevitabilmente politica. Anziché negarlo, bisognerebbe renderlo trasparente. Cioè, portando la pubblica accusa nell’ambito del potere Esecutivo, sotto la responsabilità del ministro della Giustizia. Sarebbe così meglio noto e rimproverabile chi porta la responsabilità di certe scelte. Come quella dei reati da perseguire per primi, con conseguente rischio prescrizione di altri. Oppure quella relativa a chi applicare la custodia cautelare durante le indagini. E così, magari, non verrebbe neanche in mente ai giornalisti di sostituirsi in via temporanea ai pubblici ministeri.
Corrado Cavallotti è laureato con lode in Giurisprudenza all’Università Cattolica. Ha vinto il Premio Gemelli 2012 per il miglior laureato 2010 della Facoltà di Giurisprudenza di Piacenza. Ama la storia, la politica ed è appassionato di Chiesa. Scrive brevi saggi e collabora con il periodico Vita Nostra.
samuelgol p.s. tu sei quello che lamenta i riferimenti personali, ma poi aggettivi come partigiano e sprovveduto li usi tu. Guarda che questo lo hai scritto tu prima : Ma si dai, rimaniamo agli aspetti tecnici. Inutile dar seguito a post che di costruttivo non hanno nulla, tecnicamente non aggiungono nulla e sono solo provocatori. Io ho semplicemente postato il mio pensiero in concomitanza al tuo e non volevo proseguire con la solita solfa dei dischi si o no anche qui ecco perchè mi sono limitato a scrivere che non ero del tutto daccordo con le tue affermazioni a mio avviso errate.