Economia

La domenica io lavoro: tutto sugli italiani che non fanno mai festa

Al lavoro anche la domenica. Per quasi 5 milioni di italiani non è mai festa. Nemmeno il giorno di Pasqua. Sono occupati in alberghi e ristoranti, ma anche in negozi e centri commerciali. Senza dimenticare chi è impegnato nelle forze dell’ordine o negli ospedali.

Dipendenti e autonomi

A fotografare questa realtà del nostro Paese, che coinvolge per l’esattezza 4,7 milioni di cittadini, è la Cgia di Mestre. In Italia praticamente un lavoratore dipendente su 5, il 19,8% del totale, lavora di domenica. Si tratta di oltre 3,4 milioni di persone. Frequenza maggiore, quasi 1 su 4 (25%), per gli autonomi. Gli artigiani, gli esercenti, i commercianti, gli ambulanti, i liberi professionisti e gli agricoltori che vanno al lavoro l’ultimo giorno della settimana sono 1,3 milioni

 Ecco chi lavora di più quando è festa

Al primo posto per numero di lavoratori dipendenti domenicali troviamo il settore alberghiero e della ristorazione. Si tratta di 688.300 persone, che corrispondono al 68,3% degli occupati complessivi del comparto. Al secondo posto gli operatori della sanità, che sono 686.300, pari al 23% del totale, seguiti da quelli del commercio a 579mila (29,6%). Appaiati in quarta posizione i dipendenti dell’industria e della pubblica amministrazione che ammontano rispettivamente a 329.300 (8,2%) e a 329.100 (25,9%). Poi ci sono i 241.400 lavoratori impegnati in altri servizi collettivi e alla persona (17,8%) e quelli impiegati nei trasporti: 215.600 (22,7%).

Una risposta alla crisi

“Negli ultimi anni il trend degli occupati di domenica è aumentato costantemente sia tra i dipendenti che tra gli autonomi“, spiega il coordinatore dell’Ufficio studi Cgia Paolo Zabeo. “Nel settore commerciale, grazie alla liberalizzazione degli orari introdotta dal Governo Monti, una risposta alla crisi è stata quella di aumentare i giorni di apertura dei negozi. Con la grande distribuzione e gli outlet – che durante tutto l’anno faticano a chiudere solo il giorno di Natale e quello di Pasqua – anche le piccolissime attività, nella stragrande maggioranza dei casi a conduzione familiare, sono state costrette a tenere aperto anche nei giorni festivi per non perdere una parte di clientela”.

Dalla Valle d’Aosta alla Puglia

L’analisi territoriale del lavoro festivo mette in luce come l’impegno sia sempre maggiore nelle realtà a più alta vocazione turistica e commerciale. In Valle d’Aosta, sul totale dei dipendenti regionali, la domenica lavora il 29,5% degli occupati, quasi uno su tre. In Sardegna e Puglia siamo rispettivamente al 24,5, e 24%. Mentre in Sicilia si arriva al 23,7% e in Molise al 23,6%. In coda alla classifica si posizionano l’Emilia Romagna (17,9%), le Marche (17,4%) e la Lombardia (16,9%). La media nazionale invece si attesta al 19,8%  

Copenhagen, capitale della Danimarca

Un danese su tre al lavoro la domenica

E in Europa che cosa succede? Rispetto agli altri Paesi del vecchio continente, l’Italia si posiziona negli ultimi posti della classifica tra chi lavora la domenica. Nel 2015, per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, la media dei 28 Paesi Ue era del 23,2%. Con punte del 33,9% in Danimarca, del 33,4% in Slovacchia e del 33,2% nei Paesi Bassi. Solo Austria (19,4%), Francia (19,3%), Belgio (19,2 %) e Lituania (18%) presentavano una quota di occupati inferiore a quella italiana.

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