Legittima difesa: la montagna ha partorito un topolino. Oppure, se preferite, lampi e tuoni, ma alla fine sono cadute solo quattro gocce. Però sono quattro gocce che rendono il terreno scivoloso. E quindi pericoloso per chi adesso si sente più forte e pensa di armarsi perché crede che la difesa sia diventata sempre legittima. Attenzione: non è così. Insomma, l’impressione è che in fatto di sicurezza si tratti di una legge-immagine o poco di più. E allora vediamo perché.
Legittima difesa: cosa cambia?
La novità più rilevante è che la proporzione tra offesa e difesa è sempre presunta. Troppo legalese? Il principio che valeva in precedenza era quello secondo cui ci si poteva difendere da un’intrusione in casa, in ufficio o nel nostro negozio “purché la difesa fosse proporzionata all’offesa”. In soldoni, non si poteva prendere a cannonate un ragazzino di 50 chili che aveva rubato le caramelle da un espositore (è successo, e c’è scappato il morto).
Questo non è ammesso anche dalla nuova legge sulla legittima difesa. Se qualcuno, per difendere se stesso o altri, spara a un intruso entrato nelle sue proprietà allo scopo di delinquere, verrà comunque indagato dalla magistratura.
Il Pm dovrà verificare sostanzialmente due cose. Se al momento del fatto sussistevano gli elementi oggettivi di un’intrusione che si è verificata “con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”. E se chi si è difeso in casa propria e magari ha in qualche modo esagerato, era “in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Solo se verranno accertati questi elementi, la presunzione di legittima difesa sarà confermata senza conseguenze per il cittadino.
Il caso Lupin
Facciamo un esempio. Chi entra in casa nostra nottetempo è un ladro “gentiluomo” alla Arsenio Lupin, quindi solo e disarmato. In una situazione del genere, dove il pericolo e quindi il grave turbamento è tutto da dimostrare (a maggior ragione con il ladro in fuga), se sparo non sono dalla parte della ragione. Anzi, poiché sarò sempre indagato dalla magistratura che dovrà accertare i fatti, potrò essere rinviato a giudizio anche per omicidio con tutte le conseguenze del caso.
Le altre modifiche
La nuova legge introduce però alcune modifiche che possono rappresentare un deterrente per chi delinque. Il cittadino che si è difeso da un’intrusione avrà diritto al gratuito patrocinio indipendentemente dal suo reddito. Le spese legali le paga lo Stato, ma solo in caso di archiviazione o assoluzione dall’accusa e cioè se viene dimostrata la legittima difesa. Il “ladro” non potrà chiedere il risarcimento dei danni anche in caso di ferimento. Poi sono aumentate le pene per i furti in appartamento, le rapine e le violazioni di domicilio. In più, per usufruire della sospensione condizionale della pena, il “ladro” dovrà risarcire integralmente i danni che ha provocato.
Porto d’armi al palo
In questo quadro, il porto d’armi resta quello di prima. Deve essere autorizzato ogni volta dalla Questura per caccia, tiro sportivo o per le particolari condizioni del soggetto, come nel caso di un portavalori, una guardia giurata, un ricco industriale che teme il rapimento. E se sparo in casa mia con armi denunciate, ma senza il porto d’armi? Quest’ultimo, come si può intuire, consente di portare con sé l’arma. Ma noi possiamo essere legittimi proprietari di armi da fuoco anche senza avere il porto d’armi. Basta acquistarle in modo legittimo (meglio in un armeria che da un privato, non si può mai sapere), denunciarne alla Questura la presenza in casa e il gioco è fatto.
Legittima difesa ed Europee
Se superiamo infine l’emotività che si accompagna sempre a queste modifiche normative, possiamo ammettere che la legge tanto voluta da Salvini e accolta tiepidamente dai 5 Stelle riguarda casi molto isolati. Anche se ogni volta i media enfatizzano l’accaduto, i ferimenti a seguito di furto in appartamento ogni anno si contano sulle dita di una mano o poco più. Una legge “per pochi”, dunque, a costo zero e dal grande ritorno mediatico. Cambierà qualcosa in Italia? Diventerà il Far West come afferma la sinistra? Non crediamo proprio. È solo l’ennesimo spot elettorale in vista delle Europee del 26 maggio.
Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.