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Lupo: da specie in pericolo a pericolosa? L’Ue valuta il cambio dello status di protezione

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Lupo: altri allarmi sono giunti a Bruxelles. Così la Commissione europea ha avviato una serie di nuove valutazioni sulle sfide legate al ritorno e alla diffusione di questo predatore. In che modo? Invitando le comunità locali, gli scienziati e tutte le parti interessate a presentare dati aggiornati entro il 22 settembre 2023 sulla popolazione di lupi e sui loro impatti. E per agevolare le cose, spiega La Stampa, è stato predisposto un apposito indirizzo mail a cui inviare la documentazione (ec-wolf-data-collection@ec.europa.eu).

La Commissione comunque sta già esaminando i dati scientifici sulle popolazioni di lupo in Europa, in risposta a una risoluzione del Parlamento europeo del 24 novembre 2022, spiega l’Ansa. Un’ulteriore consultazione di esperti è partita la scorsa primavera; e oggi l’esecutivo Ue ne amplia la portata a enti locali, cittadini e parti sociali.

Nuovo status?

Secondo i dati disponibili, si stimano 19mila esemplari di lupo alla fine del 2022, che arriverebbero a circa 21mila, considerando l’Europa come continente (Paesi Ue e non Ue); e si ritiene che la popolazione di questo predatore possa aumentare in modo esponenziale, di circa il 30% l’anno.

Una situazione, sottolinea il quotidiano torinese, che apre a incognite e soprattutto a problemi di convivenza con l’uomo. Bruxelles teme che una rinnovata presenza dei lupi nelle regioni dell’Unione europea dove è stato assente per molto tempo “potrebbe portare a conflitti con le comunità locali di agricoltori e cacciatori, soprattutto dove le misure per prevenire gli attacchi al bestiame non sono ampiamente attuate”.

Così, sulla base dei dati raccolti, “la Commissione deciderà su una proposta volta a modificare, se del caso, lo status di protezione del lupo all’interno dell’Ue; e ad aggiornare il quadro giuridico per introdurre, dove necessario, ulteriore flessibilità, alla luce dell’evoluzione di questa specie”, per contenerne la proliferazione, si legge in una nota di Bruxelles, ripresa anche dall’Agi.

Ursula e il lupo

“La concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani. Invito le autorità locali e nazionali ad agire laddove necessario. In effetti, l’attuale legislazione dell’Ue consente già loro di farlo”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. In più, “sono disponibili significativi finanziamenti dell’Ue forniti per queste misure”.

L’iniziativa per i critici sembra però essere dettata anche da ragioni personali. Alla fine del 2022, ricorda ancora La Stampa, un pony di proprietà di von der Leyen è stato ritrovato morto a seguito da quello che la presidente della Commissione ha sin da subito denunciato come attacco proprio di un lupo. E sarebbe da quel momento che l’attenzione verso la lotta al predatore avrebbe subito un’accelerazione dalle parti di Bruxelles.

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