Da Monet a Bacon, ecco una serie di capolavori arrivati direttamente dal Sudafrica. Un’occasione unica, visto che a Johannesburg non ci si va tutti i giorni. In più, c’è la meravigliosa cornice della Villa Reale di Monza, riaperta al pubblico da appena due anni. E che fino al 2 luglio accoglie negli Appartamenti Principe di Napoli e Duchessa di Genova la mostra “Da Monet a Bacon. Capolavori della Johannesburg art gallery“.
Oltre un secolo di storia dell’arte
Si tratta di 60 opere, tra olii, acquerelli e grafiche, provenienti dalla prestigiosa pinacoteca sudafricana. E in grado di ripercorrere ben oltre un secolo di storia dell’arte. Un viaggio che va dalla metà del XIX secolo fino al secondo Novecento, attraverso i suoi maggiori interpreti. Da Monet a Degas e da Courbet a Corot. Da Rossetti a Millais e da Picasso a Bacon. E poi, tra gli altri, anche Lichtenstein e Warhol.
Si parte da Turner
Se l’incipit della mostra è “Da Monet a Bacon”, il racconto però prende avvio dall’Ottocento inglese e da due opere di William Turner. Prosegue poi con il dipinto di Lawrence Alma-Tadema, La morte del primogenito, raffinata e malinconica scena ambientata in un oscuro e immaginifico Egitto.
I Preraffaelliti
A seguire, una serie di lavori firmati dai maggiori esponenti dei Preraffaelliti, quali John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti. Di quest’ultimo viene esposto un capolavoro, Regina cordium, la regina di cuori. Si tratta di Elizabeth Siddal, con la quale il pittore visse un’intensa quanto sfortunata storia d’amore, conclusa con il probabile suicidio della donna.
La scogliera di Courbet
La mostra continua con un’ampia sezione dedicata agli esiti della pittura di fine Ottocento. E si apre con quegli artisti che scelsero un nuovo approccio al vero in pittura, quali Jean-Baptiste Camille Corot, qui con un piccolo Paesaggio, Gustave Courbet con lo scorcio della scogliera normanna di Étretat e Jean-François Millet.
Impressionisti e post impressionisti
La generazione impressionista, introdotta da autori quali Eugéne Boudin e Johan Barthold Jongkind, viene rappresentata da Edgar Degas (Le ballerine), Claude Monet (La Primavera) e Alfred Sisley. Il percorso prosegue poi con alcuni protagonisti della scena post impressionista: Paul Cézanne (I Bagnanti), Vincent Van Gogh (Ritratto di un uomo anziano), Pierre Bonnard, Edouard Vuillard.
Il Novecento di Matisse, Picasso e Warhol
Varcando la soglia del Novecento, s’incontrano le opere di due dei maestri più celebrati del secolo: Henri Matisse e Pablo Picasso che aprono alle nuove istanze dell’arte contemporanea, con Amedeo Modigliani, Albert Gleizes e altri artisti. Ma non mancano esponenti della seconda metà del secolo: i britannici Francis Bacon ed Henry Moore, e i due protagonisti della pop art americana Robert Lichtenstein e Andy Warhol, di cui si presenta il trittico dedicato a Joseph Beuys.
L’arte in Sudafrica
Chiude la mostra, una sezione che indaga l’arte sviluppata in Sudafrica nel Novecento. In particolare si possono ammirare le opere di Maggie Laubser, una delle esponenti dell’espressionismo sudafricano. E i lavori di Maude Sumner, Selby Mvusi e George Pemba, pittori dai forti interessi per il sociale che raccontano le tradizioni del paese. Ma anche la vita urbana e la realtà dell’Apartheid.
Giornalista professionista dal 1991. Inizia il suo percorso professionale presso la Casa Editrice Rusconi. Dal 1987 lavora in Mondadori nelle redazioni di Telepiù, Guida Tv e Sorrisi e Canzoni. Dal 2010 riveste il ruolo di vicecaporedattore nella redazione di Mondadori Tv. Nel 2013 inizia un nuovo percorso presso la LUA (Libera Università dell’Autobiografia) ottenendo i titoli di “Cultore in scrittura autobiografica” ed “Esperto in metodologie autobiografiche”.
Freelance per scelta dal 2014, scrive di arte e viaggi, e conduce laboratori di scrittura autobiografica.