Elena Murelli: la deputata piacentina della Lega è diventata la politica più discussa d’Italia. E non per una avventurosa proposta di legge che porta la sua firma in Parlamento. E nemmeno per un discorso particolarmente ficcante. Ma per 600 miseri euro.
L’ammissione
Dopo qualche giorno di imbarazzato silenzio, il suo partito ha confermato che lei ha percepito i 600 euro di bonus dell’Inps. Premettiamo che non ha commesso nessun reato, che l’errore è stato semmai nella norma di legge che non ha previsto limiti di reddito per presentare la richiesta. Non è neppure un illecito civile. E non dovrà restituire nulla all’Inps.
Per ora Elena Murelli è stata solo sospesa dal suo capogruppo alla Camera Riccardo Molinari. Come Andrea Dara, suo collega mantovano nel Carroccio, che anche lui ha incassato il bonus. Insomma, per entrambi una presa di distanze che assomiglia molto ad un “totò sulla manina”; salvo si verifichi quanto promesso da Matteo Salvini, cha ha parlato di un no alla loro ricandidatura alle prossime elezioni.
L’alibi del commercialista?
A questo punto non vogliamo fare un discorso politico; ma provare a capire che cosa è passato per la testa dell’onorevole Murelli nel momento in cui ha deciso di presentare la domanda. Oppure che cosa pensava durante un’ipotetica quanto verosimile telefonata del suo commercialista che le dice: “Elena, ho controllato. Puoi chiedere il contributo. Faccio la domanda?”. Perché alla fola del commercialista che agisce a sua insaputa non ci crede nessuno, e forse neppure lei.
Un ricco identikit
Elena Murelli per di più ha un curriculum di tutto rispetto. Laurea in economia e commercio e master in gestione dell’economia di rete, alterna l’attività di consulente in finanziamenti europei a quella di docente a contratto all’Università Cattolica di Piacenza.
Nel 2017 ha dichiarato un reddito di circa 62mila euro. Lo scorso anno per il 2018 ha dichiarato un reddito totale di oltre 106mila euro. Un bel salto, perché dopo l’elezione alla Camera nel marzo 2018 le sue entrate sono alimentate anche dai circa 12mila euro mensili percepiti come deputata. Oltre ai benefit che accompagnano l’incarico, come l’assistente parlamentare, la polizza sanitaria e così via. Insomma, non si può proprio dire che la deputata se la passi male, soprattutto in un periodo di vacche magre come quello che stiamo vivendo.
Domanda da 600 euro
Parola alla Costituzione
Sì, perché, l’articolo 67 della nostra Costituzione afferma: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”; e l’articolo 54 aggiunge: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.
La buccia di banana
Dobbiamo forse ricordare che Elena Murelli è una deputata della Lega, fieramente all’opposizione del governo Conte? Che naturalmente l’onorevole piacentina ha tuonato contro i provvedimenti del governo, una volta perché tardivi e insufficienti (parlando di un’elemosina dai 600 euro) e un’altra perché eccessivi e tali da portarci alla bancarotta? Che come deputata del primo partito italiano avrebbe dovuto andare coi piedi di piombo?
Ebbene, Elena Murelli non l’ha fatto. Lieve infrazione, ma tanto inopportuna. Curiosi, attendiamo le sue spiegazioni, senza dimenticare che siamo alle soglie di un election day (20 e 21 settembre) che riguarda sette regioni, molte delle quali contendibili. E questa buccia di banana da 600 euro, a una Lega già in affanno nei sondaggi potrebbe costare cara, facendo scivolare Salvini verso una pericolosa caduta.
Massimo Solari è avvocato cassazionista e scrittore. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Piacenza e alcuni romanzi. Ha tenuto conferenze e convegni sulla storia di Piacenza. Ha collaborato con le riviste Panoramamusei, L'Urtiga, e scrive sul quotidiano Italia Oggi.
Letto con attenzione l’articolo e penso sia il più pertinente tra quelli letti stamattina.
Condividendo lo stupore e l’indignazione per ciò che è accaduto sorgono spontanee alcune domande: siamo sicuri che sono solo questi tra i parlamentari coloro che han preso il bonus? (il dubbio viene guardando chi è presidente INPS e le sue affermazioni anche del passato), e la pletora di Consiglieri Regionali e Onorevoli col vezzo di gonfiare i rimborsi ne vogliamo parlare? Lì il danno è accompagnato anche dal dolo! Se prendere la una tantum dei 600 euro è una cazzata, i parlamentari che han preso il bonus bebè, il bonus monopattino, il bonus vettura elettrica, ecc. e siedono in Parlamento hanno posizione diversa oppure erano anche questi accaparramenti inopportuni? ………. all’On. Murelli va riconosciuto di aver fatto un buon lavoro sul territorio, questo fatto bisogna riconoscerlo, stando vicina ai Sindaci anche di piccole comunità, e non solo iscritti alla Lega.
Oggi tra i tanti commenti si registrano i livori di avversari che non sono mai riusciti ad essere riferimento per il territorio, si registrano dichiarazioni di chi spera di poter sostituire l’On. Murelli in una prossima tornata elettorale, si registrano insulti gratuiti dimenticando che non è stato commesso nessun reato, ci si dimentica che il Governo ha deciso di procedere per Bonus a pioggia senza mettere paletti per ottenerli, possibile che siano sempre gli incapaci a scrivere le norme? Mi auguro che l’On. Murelli abbia il coraggio di chiedere scusa alla comunità piacentina per averla esposta immeritatamente con questa vicenda, comunità piacentina già colpita da Covid in maniera disastrosa (nel rapporto decessi/abitanti tristemente ci troviamo in testa alla particolare classifica e l’area bergamasca ci fa un baffo), mi auguro altresì che l’On Murelli trovi la forza di proseguire la sua attività in un modo ancor più efficace nel rappresentare le esigenze territoriali a Roma.
Io invece mi auguro che l’on. Murelli abbia il coraggio di dimettersi. Senza se e senza scuse.
Perché non fa onore a Piacenza? Prima di tutto va detto che è una città matrigna con i suoi concittadini, qualora non siano rossi (di sera e quando conviene…). Intendo dire che una piacentina onorevole mi pare un miracolo, piuttosto che un disonore!
Riguardo al resto…Pessima mossa! Però, vediamo un attimo, non mi torna molto che i politici che hanno fatto richiesta siano stati i primi a ricevere il bonus, con gente che non l’ha ancora avuto. Strano, no? Questo puzza molto di trappola! Una trappola in genere si costruisce facendo leva sulle debolezze delle persone (vedere in passato lo scandalo che ha travolto Berlusconi, visto il suo conclamato amore per le gonnelle svolazzanti). Era stato anche sbandierato dappertutto che chiunque poteva fare richiesta. Suona come un invito a nozze per gli avari di molieriana memoria. Ok, io non l’ho fatto, pur avendo bisogno, perché avevo di che sfamarmi. Certo, ho tirato la cinghia! Ho pensato, viste anche le pessime condizioni economiche dell’Italia, che fosse destinato, esattamente come i buoni pasto e la spesa solidale, a chi non ne aveva a sufficienza per mangiare. Ho pensato giusto. Chiaro che chi prende degli stipendi faraonici non ci si deve neppure avvicinare. Ed è certamente una vergogna. Anche se si fosse trattato di una leggerezza, ma Gesummio cosa gli è venuto in mente? Arrischiare la reputazione per una cifra così miserabile poi…Comunque, mi dispiace, perché è una persona onesta. Per questo motivo io propendo per la trappola, che è scattata nei tempi più opportuni per fare danno. Da quanto gongolano le persone di sinistra, finte indignate dalla memoria corta (lì er più pulito c’ha la rogna) direi proprio che sono nel giusto a pensare a un trappolone. Che ingenui però questi qui, mamma mia!
Che brutto articolo! Il suo giornale, ma se lo tenga pure…