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Piacenza non è Gotham City, ma Forze dell’ordine e Procura vanno potenziate

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Da sinistra, in senso orario: Loero, Breda, Morelli, Ponta, Swich, Tarasconi e Mussi

Piacenza non sarà Gotham City, ma questa settimana è salita ai vertici della cronaca e non solo italiana. Prima il caso del suv bloccato dalle Forze dell’ordine con 13 immigrati irregolari; stipati a bordo come sardine, provenivano da Pakistan, Nepal e Sri Lanka. Le indagini hanno portato all’arresto del 19enne pachistano che guidava l’auto in fuga. Le destinazioni via Cuneo erano la Francia e la Spagna. Se così fosse, strano però che alle 22 di martedì scorso il suv non viaggiasse spedito in direzione Piemonte lungo l’autostrada, e invece fosse immerso nel traffico cittadino. Così vien da pensare che almeno un basista o un punto di scambio “logistico” dell’organizzazione criminale graviti dalle parti di Piacenza. 

Poi, mercoledì arriva il gran colpo della Guardia di Finanza e della Procura di Piacenza. Con un’operazione internazionale denominata “Painkiller”, che ha coinvolto la Dea americana, viene annunciato l’arresto in città di un super trafficante di droga. Il piacentino Giancarlo Miserotti, con addentellati nei cartelli dei narcos, faceva da tramite tra Cina e Stati Uniti, inviando al di là dell’Atlantico il famigerato Fentanyl, che sta mietendo migliaia di vittime in Usa. Un’emergenza discussa pure da Biden e Xi Jinping al recente vertice di San Francisco, con l’impegno congiunto a debellarne il traffico. E siccome Miserotti non si faceva mancare niente, a casa sua è stata trovata una zecca in piena regola, dove stampava euro e franchi svizzeri falsi; tutte attività che a Piacenza non avrà certo svolto in beata solitudine.

Sicurezza e carenze 

In un quadro dove la sicurezza percepita dai piacentini sembra già vicina al limite, è facile pensare che le due vicende abbiano alimentato la preoccupazione in città e provincia. E non bastano di certo a rassicurare la gente i 15 militari che arriveranno per pattugliare la zona della stazione ferroviaria di Piacenza, concessi dal ministero della Difesa. D’altra parte, che sul territorio servano altri agenti da inserire stabilmente negli organici delle forze dell’ordine, lo dicono alcuni addetti ai lavori. Come il sindacato di polizia Siap, che non più tardi di un mese fa ha lanciato l’allarme, “sbalordito” perché il ministero dell’Interno non ha previsto rinforzi per la Questura cittadina.

Non basta. Anche la Procura di Piacenza è in crisi e da parecchio tempo chiede rinforzi. Proprio in occasione della conferenza stampa sull’operazione “Painkiller”, il procuratore capo Grazia Pradella ha ribadito con forza tutte le difficoltà che si affrontano negli uffici di vicolo del Consiglio, dove il personale amministrativo che dipende dal ministero della Giustizia è ridotto all’osso, con una carenza di organici che sfiora il 65%.

Fuochi d’artificio

Insomma, si potrebbe dire che il nuovo prefetto Paolo Ponta, insediato da qualche giorno, è stato accolto a Piacenza coi fuochi d’artificio. Ieri il prefetto ha presieduto per la prima volta il Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica. Al tavolo, il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, il questore Ivo Morelli, i comandanti provinciali dei Carabinieri, Pierantonio Breda, della Guardia di Finanza, Corrado Loero, della Polizia locale di Piacenza Mirko Mussi, e il viceprefetto Luigi Swich. Per prima cosa Ponta si è complimentato per la brillante operazione “Painkiller”. E dopo “un approfondito esame della situazione”, come si legge nella nota della Prefettura “il Comitato, ravvisandone la validità e l’efficacia, ha confermato l’attuale piano coordinato di controllo del territorio”. 

E la politica?

Ci fidiamo delle valutazioni degli esperti, ma la cronaca di questi giorni per una strana coincidenza ha raccontato a stretto giro di un traffico di esseri umani e di droga mai visti prima. Certo, Piacenza non sarà la Gotham City di Batman, ma i tempi sembrano maturi per affrontare la sicurezza del territorio con altro piglio. Una sfida soprattutto per il mondo della politica, a partire dai parlamentari locali Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), Elena Murelli (Lega) e Paola De Micheli (Pd). Per ottenere dal Governo altre Forze dell’ordine sul territorio e per risolvere una volta per tutte i gravi deficit della Procura di Piacenza.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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