Per Salvini e Di Maio sale la febbre elettorale. Ma troppa febbre può uccidere. E c’è da augurarsi che il 26 maggio arrivi in fretta, così capiremo finalmente che cosa succederà. Dopo le Europee finiranno le sceneggiate e il governo Conte troverà binari operosi? Oppure il tavolo verrà ribaltato da uno dei due?
Di certo tra Salvini e Di Maio dopo il caso Siri qualcosa si è rotto. E come ha detto Giorgetti, dopo le Europee con questo tasso di litigiosità avanti non si può andare.
Il problema però sono i danni, le macerie, che intanto a ogni colpo di maglio tra Lega e 5 Stelle si stanno accumulando sul cammino del Paese e non solo dell’alleanza tra i due partiti.
Un esempio? Già la guerra dei dazi tra Trump e Xi Jinping per il nostro export è un bel problema, con effetti negativi sul Pil. Ma invece di rassicurare i mercati, Salvini si dice pronto a sforare il deficit oltre il 3% con Di Maio che gli dà dell’irresponsabile. E lo spread ha altri motivi per crescere (è tornato oltre i 280 punti) con ulteriori danni per il nostro debito pubblico già alle stelle.
Da qui al 26 maggio ci aspettano quindi dieci giorni di passione. Ma a guardare i problemi sul tavolo, meglio non farsi illusioni anche per il dopo Europee. Salvini e Di Maio non sono d’accordo su niente: Tav, autonomia, flat tax, tanto per citare le diatribe principali.
Senza contare le ultime polemiche sulla cannabis, sul conflitto di interessi, o sul decreto sicurezza bis, con Di Maio che consiglia a Salvini di occuparsi al Viminale dei rimpatri che non ci sono e il ministro degli Interni che risponde a quello del Lavoro invitandolo a preoccuparsi dell’aumento delle morti bianche invece di parlare di immigrati. E via a darsele di santa ragione, perdendo credibilità ad ogni ceffone.
No, così non va. Al di là delle opinioni che abbiamo sui singoli provvedimenti, una situazione del genere non fa bene al Paese. E indipendentemente dai risultati del 26 maggio, il divorzio tra Salvini e Di Maio sembra già scritto, con buona pace del governo del cambiamento.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.