Silver economy e Mezzogiorno, il primo a parlarne è stato Romano Prodi. Correva l’anno 1996: “Il Sud dell’Italia potrebbe diventare la Florida d’Europa. Il quartiere d’inverno per milioni di anziani dell’Europa del Nord”.
Idea visionaria? No, nemmeno allora, anche se l’Economist l’aveva definita “ardita e bizzarra”. Purtroppo è rimasta sulla carta. Pensate se invece qualche governo avesse iniziato a investire su un progetto del genere da quel lontano 1996.
Oggi non farebbero notizia i pensionati (italiani compresi) che passano il tempo in Portogallo o a Cipro. Sugli altari ci sarebbe il fenomeno Sud, diventato il motore dell’economia italiana nel campo dei servizi e del turismo di lunga durata. Con agevolazioni fiscali ad hoc e un’offerta capace di soddisfare anche i palati più fini della silver economy e cioè degli over 65 con il portafogli pieno di euro.
Clima gradevole, bellezze storiche e naturali ineguagliabili. Accoglienza e ristorazione di grande qualità. Sanità, assistenza e relax ai massimi livelli. Con tecnologia, infrastrutture e trasporti che funzionano benissimo anche per raggiungere gli incantevoli piccoli centri del nostro Mezzogiorno.
Poi si parlerebbe della criminalità all’angolo e della grande svolta occupazionale, con la creazione di tantissimi posti di lavoro per tutti i tipi di professionalità. L’Ilva di Taranto e le altre grandi industrie del Sud? Ormai un lontano ricordo. Gli operai adesso fanno altro e i giovani non se ne vanno più, perché l’Italia, scriverebbero i giornali stranieri, è stata capace di sfruttare la sua miniera d’oro.
Silver economy europea
Un libro dei sogni o siamo ancora in tempo per giocarci una partita del genere? Intanto partiamo da alcuni dati che raccontano come la silver economy sia davvero uno dei business principali del terzo millennio anche su scala europea.
La popolazione continentale invecchia e la vita si allunga. Nella Ue (Regno Unito incluso) su una popolazione 2016 di 511 milioni, gli over 65 per Eurostat erano 98,6 milioni (19,3%) e diventeranno 151,8 milioni (29,2%) nel 2070.
Nel frattempo cresce il potere d’acquisto della popolazione più anziana. Quanto valgono i pensionati europei? Generano un giro d’affari da circa 400 miliardi di euro l’anno.
Svolta al Sud
I margini ci sono. Ed è ancora possibile puntare sulla silver economy europea trasformandola in una opportunità per il Mezzogiorno. Un primo passo è stata l’imposta agevolata del 7% per 5 anni sui redditi di fonte estera (di qualunque categoria) a favore di chi trasferisce la residenza nelle regioni del Sud in comuni con meno di 20mila abitanti. Ma di certo questa norma della legge di Bilancio da sola non basta. Anche per provare a recuperare il miliardo di euro che per l’Inps 400mila pensionati italiani spendono all’estero ogni anno.
Serve una svolta anche solo per provare ad avvicinarsi a qualcuno dei risultati che abbiamo ipotizzato. Un piano sulla silver economy che coinvolga fino in fondo il governo, le regioni e gli enti locali del Sud. Capace di guardare allo sviluppo delle opportunità di lavoro in questo settore e non ai sussidi. Di fare infrastrutture presto (e bene), superando le pastoie burocratiche. E soprattutto un piano capace di utilizzare i fondi Ue e di coinvolgere le risorse dei privati. Quegli investitori italiani e internazionali che guardano con sempre più interesse ai consumi dei ricchi pensionati europei.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.
