Vaccini: è una storia infinita? È una storia italiana, piuttosto. E finalmente, approssimandosi l’inizio dell’anno scolastico, adesso ci si vede un po’ più chiaro. Il Decreto legge 73/2017 (su cui pende il ricorso alla Consulta del Veneto), convertito dalla Legge 119/2017 a fine luglio, è stato spiegato nelle sue conseguenze pratiche dalle Circolari dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione. Facciamo dunque il punto della situazione.
Vaccini obbligatori ed esenzioni
I vaccini obbligatori e gratuiti sono 10. Poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse ed emofilo B, si fanno al 3° mese di vita con una sola somministrazione esavalente. Morbillo, parotite, rosolia e varicella, invece si fanno in seguito con una somministrazione quadrivalente. Gli interessati dalle profilassi, compresi i minori stranieri non accompagnati, sono i nati fra il 2001 e il 2017. Ma ciascuno di loro è tenuto ai soli obblighi del piano vaccinale relativo alla sua fascia anagrafica (2001-2004; 2005-2011; 2012-2016; 2017). L’obbligo naturalmente concerne anche i richiami.
E l’immunizzazione naturale, da superamento della singola malattia? Va comprovata con attestazione medica o di laboratorio. È importante sapere che si è esentati dall’obbligo (oppure si può differirlo) solo in caso di accertato e documentato pericolo per la salute.
Scadenze, certificazioni e controlli
Le dolenti note invece cominciano quando si incrociano, necessariamente, le strade della burocrazia. A chi spetta, infatti, l’accertamento dell’adempimento degli obblighi vaccinali? Dall’anno scolastico 2019/2020, saranno gli Istituti scolastici a fornire alle Asl entro il 10 marzo l’elenco dei loro iscritti. E le Asl controlleranno, incrociando i dati in loro possesso entro il 10 giugno.
Per gli anni 2017/2018 (che inizia fra poco) e 2018/2019, sono invece le famiglie a doversi procurare le certificazioni mediche necessarie e a consegnarle agli istituti, onde consentire alle autorità sanitarie e scolastiche di fare verifiche e iscrizioni. Il tutto dovrà avvenire entro il 10 settembre per nido e scuola materna ed entro il 31 ottobre per la scuola dell’obbligo. Per l’anno 2017/2018, le famiglie possono ottenere l’iscrizione a nido e materna presentando (ai sensi del Dpr 445/2000) l’autocertificazione delle avvenute vaccinazioni, e allegando la documentazione entro il 10 marzo 2018.
Le proteste dell’Anci
La procedura ha scatenato le polemiche fra il Governo e l’Anci (l’Associazione dei comuni italiani). Gli enti locali, che hanno la responsabilità di nido e scuola materna, avrebbero voluto che il regime di controlli incrociati Asl-Istituti scolastici fosse a regime già da quest’anno. Ma non sarà così. E i genitori dei piccoli sembrano destinati a passare in coda nelle segreterie una bella fetta del periodo post-ferie. Le Circolari ministeriali infatti si limitano a sollecitare la collaborazione tra le istituzioni interessate.
No a nido e materna senza vaccini
Altro aspetto delicato da chiarire, quello delle conseguenze della mancata vaccinazione. Soltanto nel caso del nido e della materna (0-6 anni), l’omissione dell’obbligo comporta anche l’esclusione dal servizio educativo, oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro. Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, restano le sole sanzioni pecuniarie; l’iscrizione invece è comunque garantita.
Classi scolastiche e contestazione
La circolare ministero dell’Istruzione dispone che gli alunni della scuola dell’obbligo inadempienti alle vaccinazioni siano inseriti in classi composte esclusivamente da minori vaccinati o immunizzati, ferme restando le norme vigenti in materia di formazione delle classi stesse. È a carico dei dirigenti scolastici comunicare alle Asl, entro il 31 ottobre di ogni anno, i casi di classi con più di 2 alunni non vaccinati.
Infine, la circolare del ministero della salute dettaglia anche la lunga procedura di contestazione, da parte delle Asl, per la mancata vaccinazione. Sono previsti solleciti formali e colloqui informativi. È altresì specificato come sia possibile essere esonerati dalle sanzioni, qualora si provi di avere iniziato il ciclo vaccinale, purché venga completato entro la scadenza prevista.
Corrado Cavallotti è laureato con lode in Giurisprudenza all’Università Cattolica. Ha vinto il Premio Gemelli 2012 per il miglior laureato 2010 della Facoltà di Giurisprudenza di Piacenza. Ama la storia, la politica ed è appassionato di Chiesa. Scrive brevi saggi e collabora con il periodico Vita Nostra.