Scuola: tra il personale non docente potranno essere assunti anche i cittadini extracomunitari. E per iscriversi alle graduatorie basterà il permesso di soggiorno. Chi lo dice? Il decreto del ministero dell’Istruzione 640/2017, relativo all’aggiornamento di terza fascia delle graduatorie Ata valide per il triennio 2017-2019. Il decreto ministeriale si richiama infatti alla legge 97/2013. E questa legge, all’articolo 7, regola l’accesso ai posti di lavoro nella Pubblica amministrazione. Cosa prevede? Che vi possano accedere anche i “cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria”.
Il no dei sindacati
L’applicazione di questa norma sta scatenando lo scontento tra i precari che da anni sono iscritti nelle liste per le supplenze amministrative, tecniche o ausiliarie nelle nostre scuole. In una lettera alla ministra Valeria Fedeli, Feder.Ata, la Federazione nazionale del personale non docente, afferma di non condividere queste disposizioni. Un no “pur nella consapevolezza che negli ultimi anni, in virtù dell’aumento degli ingressi dei cittadini di Paesi terzi e di una loro buona scolarizzazione anche universitaria, si vorrebbe dare a queste persone la possibilità di accedere ai concorsi per gli impieghi alle dipendenze della Pubblica Amministrazione”. Il motivo della bocciatura è che “in tali graduatorie ATA sono presenti molti nostri Colleghi, i quali da anni lavorano e aspettano di trovare una giusta collocazione”, continua la missiva. “Chiediamo innanzitutto priorità e rispetto per loro, che da tempo si adoperano quotidianamente per il buon andamento delle nostre Istituzioni Scolastiche”.
Scuola: posti ambiti
Insomma, se qualcuno pensa che per esempio un posto da bidello o da tecnico di laboratorio non sia gradito agli italiani si sbaglia. Sono posti ambiti. Con molti laureati iscritti anche nelle liste per il personale non docente. In più, è un settore dove i precari pullulano. Come mai? “Negli ultimi anni si sono persi posti di lavoro nel settore del personale non docente della scuola”, ha detto Giuseppe Mancuso, presidente nazionale di Feder.Ata, a La Verità. “I pensionati non sono stati rimpiazzati. E circa 15-20.000 precari attendono un inserimento stabile”.
Feder.Ata: scelta irrazionale
Si tratta di lavoratori che adesso rischiano di essere superati nelle graduatorie dagli immigrati. Oltretutto “sono precari che hanno già avuto una formazione. E hanno un’esperienza del lavoro, molto delicato, da compiere nella scuola”, ha sottolineato Mancuso. “È decisamente irrazionale scavalcare questi precari che attendono da anni e immettere cittadini di altri Paesi che possono avere tutte le qualità e anche titoli equivalenti. Ma non possono avere l’esperienza già maturata sul campo dai precari italiani”.
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