Economia

Iva: ecco che cosa ha deciso il governo Gentiloni

Iva: l’imposta più odiata dagli italiani. E il governo del premier Gentiloni si è comportato di conseguenza. Così nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, alla base della prossima Legge di bilancio, ha annunciato un cambiamento di rotta. Nella nota infatti è specificato che “in merito alle clausole di salvaguardia tuttora previste in termini di aumento delle aliquote Iva e delle accise, il Governo intende sostituirle con misure sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all’evasione”.

Iva: addio all’aumento

Una posizione ulteriormente rafforzata dalle parole del ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. Il quadro di finanza pubblica, ha affermato, “permette di dire con chiarezza che le clausole saranno totalmente eliminate“. Quindi addio alla decisione precedente, presa nell’aprile scorso, che voleva un aumento dell’Iva ordinaria dal 22 al 25% e di quella agevolata dal 10 all’11,5% a partire dal 1° gennaio 2018.

Tutti soddisfatti

La scelta di non alzare le due aliquote Iva ha riscosso l’approvazione delle associazioni di consumatori, esercenti ed imprese. “Un risultato eccellente”, ha detto Patrizia De Luise di Confesercenti. “La sterilizzazione delle clausole mette al riparo da ulteriori stangate”. A questa valutazione ha fatto eco quella del Codacons. L’associazione ha sottolineato come sia stato sventato un esborso da oltre 790 euro a danno delle famiglie “che avrebbe avuto effetti devastanti per l’economia italiana”. Quindi è una buona notizia non solo per i consumatori. “Ma anche per le imprese, per il commercio e per l’industria” ha affermato Carlo Rienzi, presidente del Codacons. “Perché un ritocco al rialzo delle aliquote Iva avrebbe avuto effetti depressivi sui consumi”.

Iva: spesa stabilizzata

Anche la Coldiretti ha espresso la sua soddisfazione in merito alla scelta della compagine guidata dal premier Gentiloni. Non va dimenticato infatti che la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva “riguarda anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie”.

 

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