Economia

Aziende in crisi: da Pernigotti all’Alitalia, i tavoli aperti sono 138

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Aziende in crisi: per molte di loro il 2019 sarà un anno chiave, o dentro o fuori. I numeri sono preoccupanti da tutti i punti di vista. Al ministero dello Sviluppo economico sono aperti 138 tavoli che coinvolgono anche nomi famosi del made in Italy, da Pernigotti all’Alitalia, dal Caffè Hag alla Piaggio Aerospace. I lavoratori che aspettano risposte sul loro futuro sono circa 210mila spalmati da nord a sud. Senza dimenticare coloro che operano nell’indotto di queste aziende in affanno.

Gianduiotti e dintorni

Vicende diverse e se vogliamo emblematiche. Come quella della Pernigotti, che dal 1860 ha fatto la storia dolciaria italiana con i suoi gianduiotti. Acquistata da un gruppo turco, adesso a Novi Ligure (Alessandria) si rischia la chiusura. Con oltre 100 lavoratori che potrebbero perdere il posto, perché ai proprietari, i fratelli Toksoz, interessa solo il marchio Pernigotti e non la qualità del prodotto piemontese. A Novi è atteso l’arrivo del ministro Di Maio per fare il punto con i sindacati prima dell’incontro a Roma con la proprietà, la prossima settimana, quando si capirà come potrebbe evolvere la situazione.

Intanto si parla di una manifestazione di interesse della Sperlari. La storica azienda cremonese, oggi del gruppo tedesco Katjes, secondo La Repubblica potrebbe acquistare lo stabilimento Pernigotti mantenendo i livelli occupazionali. Se finisse così, dopo il caso Melegatti, sarebbe un’altra bella notizia per l’industria dolciaria italiana.

La nuova Alitalia

Altri tavoli, altri nomi di aziende in crisi, come quelli che ricorda il Corriere della sera, da IperDì nella grande distribuzione alle Acciaierie di Terni. Il primo “colpo di mercato” che potrebbe fare il governo riguarda però l’Alitalia. Il salvataggio della compagnia aerea, grazie all’intervento delle Ferrovie dello Stato, dovrebbe vedere la luce entro gennaio. Ma la situazione è complessa: va presentato il piano industriale e soprattutto va trovato un vettore internazionale disposto ad entrare nella cordata. Il tutto consentendo alle Fs di non scoprire il fronte degli investimenti su rotaia, dal traffico regionale all’alta velocità.

Cinesi d’Abruzzo

Per non perdere un po’ d’ottimismo, va ricordato che tra le tante aziende in crisi si è risolta bene la vertenza della Honeywell di Atessa (Chieti). Lo stabilimento abruzzese è stato acquistato dalla Baomarc. L’azienda cinese, leader nel siderurgico, ha garantito un investimento di quasi 22 milioni di euro nei prossimi 36 mesi, che consentirà il ritorno sul posto di lavoro di 162 persone a partire da febbraio.

 

 

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