Consorzi Agrari d’Italia, viene in mente un vecchio slogan pubblicitario: “Metti un tigre nel motore”… Così è stato per i conti di Bf Spa (già Bonifiche Ferraresi) che hanno visto un’accelerazione impressionante. Il fatturato lo scorso anno ha raggiunto 1,12 miliardi di euro, in crescita del 316% rispetto ai 269 milioni del 2021. E quasi il 90% arriva proprio da Consorzi Agrari d’Italia (Cai, di cui Bf detiene circa il 36%) come spiega una nota della società guidata dall’amministratore delegato Federico Vecchioni e quotata alla Borsa di Milano.
Non basta: il margine operativo lordo (Ebitda) aumenta del 256%, a 57 milioni di euro, mentre nel 2021 era stato di 16 milioni. L’utile netto vola da 0,6 a 9,3 milioni; e il dividendo proposto all’Assemblea dei soci di Bf, che si terrà il 10 maggio, è di 4 centesimi per azione, uno in più rispetto all’anno scorso (+25%).
La crescita esponenziale del fatturato, prosegue la nota, è dovuta alla variazione del perimetro di consolidamento, oltre agli effetti di integrazione con le società partecipate. Cai e le sue società controllate hanno infatti contribuito al valore della produzione consolidato per 970 milioni (l’87% del totale), rispetto ai 168 milioni del 2021, a favore di Bf.
Agricoltura e…
Il settore agroindustriale che comprende la business unit agricola, zootecnia, industriale-confezionato e servizi agricoli, ha registrato una crescita del valore della produzione (+76%) e un miglioramento della marginalità (incremento dell’Ebitda di 7,4 punti), pari a un incremento del 43% rispetto al 2021.
Da rilevare, aggiunge la nota di Bf, i positivi risultati della campagna agraria; l’andamento favorevole dei prezzi di vendita; l’inclusione nel perimetro di consolidamento, per gli ultimi tre mesi del 2022, di Bia e l’effetto positivo (18 milioni circa) derivante dalla cessione di Ibf Servizi e della sua controllata diretta Agronica.
Gli altri dati
Il reddito operativo aziendale (Ebit) si attesta a 20,2 milioni, rispetto ai 2,5 milioni del 2021, dopo aver rilevato ammortamenti e svalutazioni per 33,4 milioni, contro 14,5 milioni del 2021; questo per effetto sia del consolidamento per l’intero anno della partecipata Cai sia dell’entrata in funzione dei nuovi investimenti.
Il risultato della gestione finanziaria del 2022, negativo per 6,6 milioni (nel 2021 era negativo per 2,2 milioni), determina un risultato ante imposte positivo pari a 13,6 milioni, contro un risultato ante imposte positivo del 2021 pari a 0,3 milioni. Quindi, il risultato netto positivo è pari a 9,3 milioni contro un risultato netto di 0,6 milioni del 2021.
L’indebitamento finanziario netto si attesta al 31 dicembre 2022 a 180 milioni, di cui 68 milioni riferibili alla contabilizzazione dei contratti di locazione, prevalentemente immobiliari, secondo il principio contabile Ifrs 16 (leasing), rispetto ai 25 milioni rilevati al 31 dicembre 2021.
Una tantum
Il Consiglio di amministrazione, si legge ancora nella nota di Bf, ha approvato, su proposta del Comitato per le nomine e la remunerazione e col parere favorevole del Collegio sindacale, l’attribuzione di una remunerazione in denaro straordinaria e una tantum all’amministratore delegato e ad altri dirigenti di Bf beneficiari del piano di remunerazione ed incentivazione azionario di lungo termine.
E Cai?
In questo quadro, sono chiari i vantaggi che il giro d’affari di Cai ha dato al bilancio di Bf; resta invece da capire quali siano le ricadute economiche positive per i i vari consorzi agrari, e per i loro soci, che hanno aderito alla fusione.
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