Economia

Libretti al portatore addio: vietati dal 4 luglio

Libretti al portatore addio. Dal 4 luglio 2017 ne sarà vietata l’emissione. Perché non danno la possibilità di tracciare la provenienza del denaro versato. E questo vale per tutti i libretti al portatore. E quindi di deposito, postali e bancari. Insomma, finisce un secolo di storia che ha caratterizzato l’Italia del risparmio. Dei nonni che aprivano i libretti per i nipoti in occasione delle cerimonie. Delle famiglie che gestivano in questo modo semplicissimo i loro risparmi. Ma bando ai sentimentalismi e vediamo quali sono le motivazioni della stretta e che cosa succederà. Perché tra l’altro il giro d’affari di questa forma di risparmio nel nostro Paese è ancora molto cospicuo. Basti pensare che nell’ultimo bilancio di Poste italiane, come segnala anche Il Sole-24 Ore, i libretti nel loro complesso hanno fatto segnare un valore di 119 miliardi di euro.

Il decreto 90/2017

A stabilire la scomparsa dei libretti al portatore è stato il decreto legislativo 90/2017. Approvato il 25 maggio scorso, entra in vigore il prossimo 4 luglio e ha recepito la IV direttiva europea sul risparmio. Di fatto dà applicazione alle norme per prevenire riciclaggio internazionale e finanziamento al terrorismo. E modifica l’articolo 49 del decreto 231/2007 intitolato “Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore”. Adesso l’articolo 49 stabilisce che, sempre dal 4 luglio, verrà “ammessa esclusivamente l’emissione di libretti di deposito, bancari o postali, nominativi ed è vietato il trasferimento di libretti di deposito bancari o postali al portatore che, ove esistenti, sono estinti dal portatore entro il 31 dicembre 2018”. In sostanza, banche e uffici postali potranno emettere solo libretti nominativi. E cioè verificando l’identità di chi agisce e di chi è il titolare effettivo dell’operazione finanziaria. Ma chi è già in possesso di libretti al portatore che cosa deve fare?

Un termine di 18 mesi

Il decreto come abbiamo visto stabilisce che avrà tempo fino al 31 dicembre 2018. E due sono le soluzioni per “il portatore” che si presenta con il libretto. Procedere all’estinzione, ritirando la somma. Oppure convertirla, passando per esempio a un titolo nominativo. Attenzione quindi, cari risparmiatori, avete all’incirca 18 mesi di tempo per decidere cosa fare e scovare libretti dimenticati chissà dove. Segnatevi la data per non rischiare di perdere questi soldi, magari frutto di tanti sacrifici. Perché in questi casi si rischiano brutte sorprese. Lo sanno bene per esempio quelli che avevano dei libretti quando il loro saldo massimo era stato ridotto a meno di 1.000 euro. Che cosa è successo? Chi non ha regolarizzato la posizione entro il 31 marzo 2012 si è trovato un conto salatissimo. Ha pagato una multa di almeno 3mila euro al momento della liquidazione del libretto.

 

 

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