Vaiolo delle scimmie: L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l’emergenza sanitaria su scala internazionale. I numeri parlano da soli: nella prima metà del 2024 si contano 14 mila casi e 524 morti solo nella Repubblica Democratica del Congo. Tanto per capirci, più del doppio dei decessi in tutto il mondo per l’epidemia del 2022-2023.
Il nuovo virus del vaiolo delle scimmie (mpox) quindi si diffonde rapidamente ed è più letale. Per questo il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus oggi ha annunciato l’apertura di “una nuova emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale”. Oltre a casi e decessi in Congo, il nuovo ceppo di mpox (clicca qui per le informazioni sul virus) è stato rilevato “nei Paesi vicini che non avevano precedentemente segnalato la malattia, con il rischio di un’ulteriore diffusione in Africa e oltre”, ha detto il direttore generale dell’Oms. Sullo sfondo ci sono poi i diversi focolai dovuti ad altri ceppi in Africa e fuori dal continente. Un quadro che ha portato alla decisione di dichiarare l’emergenza, che è il più alto livello di allarme sotto la legislazione sanitaria internazionale.
La risposta all’epidemia
Nel frattempo, la risposta all’epidemia è già iniziata. L’Oms ha annunciato un piano di risposta che richiede un investimento iniziale di 15 milioni di dollari, spiega l’Ansa; 1,45 milioni sono stati già stanziati e altre risorse saranno allocate a breve, mentre si aspetta il contributo anche di altri donatori.
L’Europa è stata la prima a darsi da fare. Hera, l’Autorità per le emergenze sanitarie europea ieri ha annunciato di avere acquistato 175 mila dosi di vaccino anti-mpox da donare ai Paesi africani. Altre 40 mila dosi saranno donate dall’azienda produttrice Bavarian Nordic. I vaccini contro il vaiolo delle scimmie saranno distribuiti dal Cdc, il Centro africano per il controllo e la prevenzione delle malattie. Hera donerà anche 3,5 milioni di euro entro l’inizio dell’autunno per rafforzare la capacità di test e sequenziamento del virus nella regione.
Il problema sui vaccini, aggiunge l’Ansa, sembra più l’accesso da parte dei Paesi interessati dall’epidemia che la disponibilità del farmaco. Circa 500 mila dosi di vaccino della Bavarian Nordic potrebbero essere già disponibili e altre 2,4 milioni potrebbero essere prodotte per la fine dell’anno, ha detto Tim Nguyen, a capo della Unit High impact events preparedness dell’Oms. “Nel 2025 potrebbero essere prodotte altre 10 milioni di dosi”. A queste si potrebbero aggiungere quelle che “diversi Paesi hanno già accantonato e che potrebbero donare se altri Paesi ne avessero bisogno”, ha concluso Nguyen.
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