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Von der Leyen rieletta alla guida della Commissione: il discorso all’Europarlamento

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Ursula von der Leyen è stata rieletta oggi alla guida della Commissione Ue dalla prima sessione plenaria del nuovo Parlamento europeo. A Strasburgo, su 707 votanti, la politica tedesca ha ottenuto 401 “sì” e 284 “no”; 15 le astensioni e 7 le schede nulle, evidenza l’Agenzia Dire.

Le linee programmatiche

La nomina di un commissario responsabile per l’area mediterranea da affiancare all’alto rappresentante, per cui è stata designata la premier estone in carica Kaja Kallas, è una delle proposte contenute nelle linee programmatiche presentate da von der Leyen per ottenere la fiducia per un secondo mandato. “La regione mediterranea – ha affermato – dovrebbe ricevere un’attenzione costante e invitare Paesi nella nostra Unione è una questione morale, storica, una responsabilità geostrategica, perché la prosperità e la democrazia si espandano al di là dei confini europei”.

La questione dei rapporti con il vicinato è stata legata nel discorso alla guerra a Gaza e allo spargimento di sangue e alle morti “causate dalla risposta di Israele contro Hamas”, che “devono finire ora”. L’Europa “deve svolgere la sua parte, la soluzione a due Stati è il modo migliore per garantire la sicurezza”.

Prosperità e competitività

La massima priorità per i prossimi 5 anni “saranno la prosperità e la competitività. Negli ultimi 5 anni abbiamo affrontato le tempeste più catastrofiche della storia europea, tra lockdown e crisi energetiche, e possiamo andare fieri di come abbiamo lavorato”, ha affermato la presidente della Commissione. Ma con i fondamentali dell’economia che stanno mutando, l’Europa “deve cambiare marcia agevolando il mondo delle imprese, con meno burocrazia, più fiducia, autorizzazioni più rapide e più rendicontazioni”. Ogni commissario del prossimo collegio, ha proposto von der Leyen, “deve lavorare nel suo portafoglio per avere una riduzione degli oneri”. Uno dei commissari sarà vice presidente responsabile del coordinamento e si dedicherà a rendicontare “i progressi una volta all’anno”.

Patto per l’industria verde

Il nuovo patto per l’industria verde, ha proseguito von der Leyen davanti agli eurodeputati, prevederà soluzioni per i settori  ad alto consumo energetico, incluso quella della produzione di acciaio. Un’Europa competitiva ha bisogno di “imprese che possono fare affidamento sulle istituzioni europee” ed operare uno spazio in cui si “sia in grado di conciliare la protezione del clima e un’economia prospera. Lo dobbiamo fare anche per le generazioni future, che non ci perdoneranno mai, se non saremo all’altezza della sfide: si tratta di giustizia tra le generazioni, le giovani generazioni meritano questo”, ha aggiunto von der Leyen.

Innovazione e difesa

Il piano della prossima Commissione sarà anche “investire nelle competenze delle persone, completare il mercato dei capitali: ogni anno 300 miliardi di euro vanno ai mercati esteri e questi capitali vengono utilizzati per acquistare aziende europee dall’estero e noi abbiamo bisogno di un mercato dei capitali profondo e liquido: l’Europa deve essere la casa delle opportunità e delle innovazioni”, ha detto la presidente von der Leyen.

Accolto con entusiasmo in aula l’annuncio di un “nuovo fondo europeo per la competitività, che si concentrerà su progetti comuni trasfrontalieri che stimoleranno l’innovazione”. Servirà a sviluppare tecnologie strategiche e pulite, che devono essere prodotte qui in Europa”, ha sottolineato. Per la Difesa von der Leyen ha insistito sul cambiare rotta nella spesa. “Spendiamo troppo all’estero, dobbiamo investire di più nelle capacità di difesa di alta gamma e creare progetti europei comuni come un sistema di difesa aereo e uno scudo aereo europeo”.

Europol e Frontex

Contro le minacce cibernetiche le linee programmatiche della presidente comprendono anche il raddoppio del personale di Europol e il rafforzamento del suo mandato per renderlo una vera agenzia operativa. La protezione delle frontiere esterne è da garantire, nelle proposte di Ursula von der Leyen, con il triplo degli agenti di Frontex – l’agenzia di frontiera e costiera europea – rispetto al livello attuale, aumentandoli a 30mila.

Dall’agricoltura al lavoro

“Mi impegnerò affinché agricoltori abbiano un reddito dignitoso e giusto: nessuno sarà obbligato a vendere sotto costo i prodotti agricoli”, ha detto poi riferendosi al comparto agricolo. “Chi vuole trattare biodiversità in modo sostenibile e contenere il cambiamento climatico deve agire in questo senso e tenere conto della condizione degli agricoltori”, ha aggiunto stavolta rivolgendosi agli ambientalisti.  

Per i problemi nel mondo del lavoro von der Leyen ha annunciato “un piano d’azione per l’attuazione del pilastro dei diritti sociali”. Un commissario con responsabilità diretta nel comparto degli alloggi sarà nominato per sviluppare “un piano europeo degli alloggi a cui tutti possono accedere con investimenti pubblici e privati. La Commissione deve aiutare la gente: voglio che l’Europa sia il posto migliore in cui crescere e invecchiare”. 

Giovani e social media

La prossima Commissione dovrebbe impegnarsi anche a “sviluppare la prima indagine europea sull’impatto dei social media sul benessere dei giovani“, ha sottolineato von der Leyen. “Si parla sempre di più di quella che viene chiamata una crisi mentale crescente: mi piange il cuore quando vedo giovani che abusano del tempo passato online in un periodo di grande sviluppo e vulnerabilità allo stesso tempo”.

Il caso Orban

L’aula ha risposto con un lungo applauso alle critiche per la visita di Viktor Orban, premier ungherese e presidente di turno dell’Unione europea, in Russia. “Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione di acquiescenza, una politica di eccessive concessioni: solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. La nostra risposta deve essere chiara, nessuno vuole la pace più dell’Ucraina. E l’Europa sosterrà l’Ucraina fintanto che sarà necessario, perché per la prima volta da decenni è a rischio la nostra libertà”, ha sottolineato von del Leyen, insistendo sul bisogno di creare una difesa comune.

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