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Alluvione: scontro Bonaccini-Meloni sull’assenza dei fondi per la ricostruzione in Emilia-Romagna

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Alluvione in Emilia-Romagna: scontro sui fondi per la ricostruzione. Il governatore Stefano Bonaccini scrive una lettera alla premier Giorgia Meloni. La firmano anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e i presidenti delle Province di Ravenna e Forlì-Cesena, Michele De Pascale e Enzo Lattuca, i territori più colpiti. In sostanza lamentano che nonostante gli stanziamenti adottati dal Governo, nelle zone alluvionate della regione non sia arrivato un solo euro.

L’irritazione della premier

La presidente del Consiglio a sua volta prende carta e penna e risponde agli amministratori emiliano-romagnoli. Secondo Meloni il governo ha già stanziato 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione delle zone alluvionate ed è solo l’inizio, spiega l’Ansa che ha visionato la missiva di palazzo Chigi. Nella lettera la premier contesta quanto sostenuto da Bonaccini. E snocciola nei particolari tutti i provvedimenti adottati nella capitale. Dal decreto 61/23 che mobilita risorse per 1,8 miliardi a tutela e protezione del mondo imprenditoriale e lavorativo; ad altri 2,7 miliardi stanziati con il decreto 88/23 per il ripristino delle reti infrastrutturali e idrogeologiche.

Poi arriva l’affondo: “Non bisogna cedere alla fretta ed alla frenesia che pare rispondere al desiderio di qualcuno di avere un po’ di visibilità, alimentando polemiche inutili”, scrive Meloni. Che poi ricorda al governatore come gli sia stato assegnato il ruolo di sub commissario per “operare concretamente al servizio della comunità”. Una sfida “che sapremmo superare lavorando tutti nella stessa direzione”.

La risposta del Governatore

Bonaccini naturalmente non ci sta. E con altrettanta durezza risponde alla premier. “Meloni chieda ai cittadini: le misure finora adottate coi due decreti non hanno funzionato per il ritorno alla normalità e la ripartenza delle attività economiche”. Siamo “pronti a sciogliere i nodi che ci sono con spirito di collaborazione. La stessa che ogni giorno attuiamo col commissario Figliuolo. La ‘fretta’ che la premier mi imputa è quella dei nostri concittadini e delle nostre imprese”.

Nessuno, prosegue il governatore, “disconosce il valore di quanto fatto per attivare gli ammortizzatori sociali o l’accesso al credito di una parte, sia pur ristrettissima, di aziende, così come per quelle dell’export; ma ribadisco quanto i sindaci, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali stanno dicendo: la stragrande maggioranza delle imprese ad oggi non solo non ha ricevuto un euro di indennizzo; ma neppure sa come approntare le perizie necessarie per ottenere in futuro il pieno risarcimento dei danni. E non sapere ancora, dopo tre mesi, come richiedere i rimborsi è semplicemente incredibile”.

A maggior ragione, aggiunge il governatore da Bologna, “ribadisco la richiesta di un incontro per trovare, insieme e con spirito di collaborazione, le risposte più efficaci per persone e imprese colpite dall’alluvione, che chiedono solo una cosa: tornare alla normalità e poter ripartire. Ricevendo il 100% degli indennizzi, come promesso dal Governo”.

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