Carabinieri: c’è fiducia nell’Arma. E sul territorio piacentino la sua presenza si sente eccome. A dirlo sono i numeri emersi in occasione della celebrazione del 209° anniversario della sua fondazione, avvenuta alla presenza del prefetto Daniela Lupo, del sindaco Katia Tarasconi e di altre autorità, accolte dal comandante provinciale, il colonnello Pierantonio Breda. Una cerimonia che si è svolta ieri in forma ridotta, in segno di vicinanza alle famiglie delle vittime e alle comunità colpite sul territorio regionale dall’alluvione del mese scorso.
Prevenzione e aggiornamento
I numeri, dicevamo. Come evidenzia una nota dell’Arma, nell’ultimo anno al 112 sono pervenute quasi 120mila richieste da cittadini piacentini e non solo, che in situazioni di emergenza hanno richiesto l’intervento dei carabinieri. Per quanto riguarda il totale dei reati commessi in provincia di Piacenza, dai dati raccolti e dall’andamento della delittuosità, emerge una certa flessione dei fenomeni criminosi accompagnata da un aumento dei reati scoperti.
Questo è stato possibile, grazie ad una migliore programmazione dei servizi preventivi, adeguandoli sempre più alle esigenze del territorio provinciale; curando, in particolar modo, le aree più esposte al fine di rispondere prontamente ai cittadini. Difatti, l’impulso operativo voluto ed il conseguente incremento di specifici servizi di prevenzione, finalizzati in particolare al contrasto dei reati predatori, hanno permesso di aumentare la proiezione esterna, in particolare nelle ore serali e notturne. Ciò ha consentito un calo soprattutto dei reati di maggior allarme sociale. Come le rapine e gli scippi, verso cui è massima l’attenzione nell’azione di contrasto poiché incidono in maniera diretta sulla percezione di sicurezza dei cittadini.
La cura dell’aggiornamento professionale dei carabinieri piacentini, sia mediante i periodi di istruzione, a cui mensilmente tutto il personale è sottoposto nella sede di servizio, sia mediante la frequenza di corsi presso istituti di formazione dell’Arma ed enti esterni, ha contribuito all’incremento dei reati scoperti, anche grazie all’utilizzo di nuovi e più aggiornati strumenti investigativi.
Dalla strada al lavoro
Significativa anche la prevenzione a tutela della sicurezza stradale. Un’attività esercitata attraverso l’impiego di numerose pattuglie e controlli dell’utenza stradale mediante l’utilizzo dell’alcol test, con numerose patenti ritirate. In totale, più di 59mila (59.032) le persone controllate, e oltre 42mila i veicoli (42.380), su tutte le vie di comunicazione provinciali.
Ampia è stata la collaborazione dei carabinieri piacentini con i reparti speciali dell’Arma; collaborazione che ha permesso, ad esempio, di sfruttare le specifiche professionalità dei militari del Nas o del Nucleo ispettorato del lavoro in circa 120 ispezioni in città e provincia a ditte, cantieri edili ed attività commerciali, a garanzia degli occupati e della loro sicurezza sul lavoro.
Altrettanto corposa e costante la cooperazione tra militari delle stazioni territoriali e carabinieri forestali, anche in considerazione della vocazione agricola di larghissime aree della provincia. E qui vale la pena citare i numerosi controlli congiunti, con il supporto di specifiche unità cinofile anti veleno, effettuati in città e nell’hinterland, allo scopo di contrastare il fenomeno delle esche avvelenate disperse nei parchi e nelle campagne.
Fasce deboli e microcriminalità
Grande attenzione è stata poi riservata alle fasce più fragili della popolazione, in particolare agli anziani, prosegue la nota dell’Arma. Il Comando provinciale di Piacenza si è attivato sia in via preventiva sia repressiva. Sono stati promossi, anche con il concorso delle amministrazioni locali, incontri con gli anziani per metterli in guardia nei confronti di chi – fingendosi tecnico del gas o dell’acquedotto, infermiere dell’Ausl o anche componente delle forze di polizia – si introduce in casa con l’inganno e ruba i preziosi e i risparmi delle ignare vittime.
Le attività di indagine sono state affiancate al giornaliero impegno dei carabinieri del Comando provinciale di Piacenza nell’occuparsi di quei comportamenti apparentemente di minor gravità, che spesso si verificano nella quotidianità di ciascuno, e che determinano l’insorgenza di una sensazione di diffusa preoccupazione e allarme sociale. Con riferimento in particolare a quelle azioni delittuose che danneggiano i beni e i servizi pubblici o il decoro urbano; o a quei furti che hanno per oggetto beni di minimo valore, ma che vanno comunque a creare danni collaterali rilevanti per il singolo cittadino che li subisce.
Non solo cronaca
Tuttavia, al di là delle operazioni di servizio che salgono agli onori della cronaca, c’è anche qualcos’altro che ha caratterizzato l’operato dei carabinieri piacentini, prosegue la nota dell’Arma. Ovvero gli innumerevoli gesti di attività quotidiana che manifestano la vicinanza del carabiniere alla comunità locale.
Questi piccoli interventi, non trovano spazio sui giornali e spesso nemmeno nei referti interni. Ma sono gesti che danno l’esatta cifra dell’impegno generoso dei militari. Si pensi, ad esempio, ai salvataggi di persone in pericolo; agli interventi in occasione di infortuni privati; o ai casi in cui si cerca di impedire gesti autolesionistici. Una quotidianità del servizio che mira a contribuire alla sicurezza collettiva; e che, non di meno, comporta rischi rilevanti. Infatti, nell’ultimo anno, 22 militari sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per le lesioni subite durante l’espletamento del servizio.
Cultura della legalità
Importante è stato poi il contributo dato alla formazione della cultura della legalità. Qui l’Arma piacentina ha offerto competenze e professionalità nell’attività di sensibilizzazione e formazione degli studenti; oltre ai percorsi didattici, realizzati mediante conferenze ed incontri (circa 70) con gli alunni dei licei e delle scuole medie inferiori della città e della provincia, sul tema degli stupefacenti, dell’alcolismo, dello stalking, dei rischi del web e del bullismo, sono stati avviati una serie di incontri didattici (una ventina in tutto) da parte dei carabinieri del reparto operativo.
Maltrattamenti e violenza di genere
Un’attenzione particolare è stata riservata anche agli interventi necessari a contrastare una certa diffusa litigiosità tra le mura domestiche e non solo; che per essere contrastata efficacemente ed impedire che degeneri verso forme più gravi di contrapposizione, comporta un elevato dispendio di tempo e risorse. Forte è stato l’impegno nell’ambito della violenza di genere che vede impegnati i carabinieri del Comando provinciale di Piacenza nella prevenzione e repressione delle diverse fattispecie di reato in cui si declina la violenza nei confronti dei soggetti più deboli.
In prevalenza, l’Arma è intervenuta nel settore dei maltrattamenti in famiglia e negli atti persecutori. Come? Attivandosi fin da subito al presentarsi delle prime manifestazioni di queste condotte, anche per evitare ulteriori e più gravi conseguenze. Si richiamano tra l’atro gli arresti e le misure di prevenzione, (47) nei confronti di soggetti che avevano violato il divieto di avvicinamento e comunicazione alla famiglia.
In questi casi, la piena sinergia tra i carabinieri e le istituzioni che operano nel settore della violenza di genere, ha portato spesso all’attivazione dei militari fin dalle prime avvisaglie di maltrattamenti nei confronti dei componenti dei nuclei familiari. Violenze da cui derivava la compromissione dell’integrità e della serenità degli stessi, ottenendo in tempi brevi i provvedimenti la cui violazione ha comportato l’arresto o l’allontanamento immediato dei familiari violenti.
Per non dimenticare
Accanto all’attività di prevenzione e repressione dei reati, sottolinea la nota dell’Arma, il Comando provinciale di Piacenza ha dedicato grande attenzione a mantenere viva la memoria dei carabinieri che, silenziosamente, hanno sacrificato la loro vita per il bene comune. Nel 2022, per esempio, è ricorso il 40° anniversario dell’uccisione del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che con questo territorio ha un forte legame: la nonna era di Piacenza e qui il giovane Carlo Alberto ha ricevuto il sacramento della confermazione. Una figura celebrata anche con la graphic novel “Le stelle di Dora“, distribuita nelle scuole superiori e nelle biblioteche della provincia.
Altre figure ricordate, quelle del vice brigadiere Luca Di Pietra, Medaglia d’oro al valor civile alla memoria, deceduto tragicamente in servizio, otto anni fa a Castel San Giovanni; e di Alberto Araldi, Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Il partigiano che, con il nome di battaglia di “Comandante Paolo”, fu vicecomandante della divisione “Giustizia e Libertà” e morì fucilato nel cimitero di Piacenza al grido “Viva l’Italia”.
L’anno in corso
Infine, la nota dell’Arma segnala come il 2023 sia sicuramente un anno estremamente impegnativo per il Comando provinciale di Piacenza; lo testimonia il fatto che sinora quasi l’80% dei reati di tutto il territorio è stato denunciato ai carabinieri. Ciò ha richiesto maggiore attenzione e assiduità nei servizi soprattutto di prevenzione (in media almeno 50 al giorno) a tutela dei cittadini; con l’impegno di dare una risposta, accurata e puntuale, soprattutto nelle zone più isolate del territorio e alle persone più deboli e indifese.
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