Economia

La cultura? In Italia produce 90 miliardi all’anno

La cultura in Italia c’è. E vale tanto. Nel 2016 ha prodotto circa 90 miliardi di euro. Una cifra che corrisponde al 6% del valore aggiunto nazionale. E se si calcola che ogni euro prodotto dell’industria culturale italiana ne genera 1,8 sull’indotto di riferimento, si arriva a 250 miliardi complessivi e al 16,7% del valore aggiunto nazionale. Il principale beneficiario di questo moltiplicatore? Il turismo, visto che il 37,9%, della spesa in questo comparto è attivata dalla cultura. Ma non basta: questo carburante, il vero petrolio italiano, produce anche tanti posti di lavoro. Impiega infatti 1,5 milioni di addetti, in crescita di circa 22mila unità sul 2015. Un incremento che porta al 6% i lavoratori del settore sul totale degli occupati, con la quota dei laureati in aumento dal 33 al 41% tra il 2011 e il 2016.

Cultura a braccetto con la creatività

Il ritratto, è proprio il caso di dirlo, arriva dal 7° rapporto “Io sono cultura“. Elaborato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, ha visto la collaborazione e il sostegno della regione Marche e di Sida Group.
Ma quali sono i confini di questo grande settore che conta 414mila imprese? La ricerca lo suddivide in 5 macro aree che insieme rappresentano il sistema produttivo culturale e creativo italiano. Ecco il loro identikit:

  • Industrie creative (architettura, comunicazione e design): 12,9 miliardi di valore aggiunto e 253mila addetti.
  • Industrie culturali (cinema, editoria, videogiochi, musica, software e stampa): oltre 33 miliardi e 492mila addetti.
  • Patrimonio storico-artistico (musei, monumenti, siti archeologici, archivi, biblioteche): quasi 3 miliardi e 53mila addetti.
  • Performing arts e arti visive: 7,2 miliardi e 129mila addetti.
  • Aziende creative-driven, e cioè che utilizzano stabilmente professioni culturali e creative, come la manifattura evoluta o l’artigianato artistico: 33,5 miliardi e 568mila addetti.

Sul podio Roma, Milano e Torino

Sul piano territoriale la provincia di Roma, con il 10%, è al primo posto per incidenza del valore aggiunto prodotto dal sistema culturale e creativo sul totale dell’economia. Milano segue a un’incollatura (9,9%). Poi ci sono Torino (8,6%), Siena (8,2%), Arezzo (7,6%) e Firenze (7,1%). Completano la top ten Aosta (6,9%), Ancona (6,8%), Bologna e Modena (entrambe al 6,6%). E il Mezzogiorno? Nel suo complesso il valore aggiunto generato sul territorio dalla cultura è solo al 4,1%. E questo nonostante vanti un patrimonio storico e artistico di valore mondiale. Un paradosso che andrà risolto con nuovi investimenti, affinché la cultura possa diventare davvero uno dei motori del suo sviluppo.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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