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Parenti (Confindustria): più infrastrutture sostenibili per evitare il declino dei territori

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“Le infrastrutture sono l’investimento migliore per evitare il declino di un territorio e per sviluppare la sua competitività grazie a una mobilità sostenibile”. La pensa così Nicola Parenti, presidente di Confindustria Piacenza.

L’occasione per affrontare l’argomento è stata la “Giornata delle infrastrutture e della mobilità sostenibile – la via maestra verso il futuro”, che si è tenuta ieri nel salone degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza. Un convegno di alto livello, aperto dal presidente Parenti, che ha visto la presenza di numerose autorità, tra cui l’onorevole Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, e il prefetto Paolo Ponta. Con gli interventi, moderati dal giornalista Fabrizio Apostolo, di esperti e big del settore nazionali.

Dopo il presidente di Ance Piacenza Alessandro Losi, i lavori hanno visto infatti prendere la parola Pietro Baratono, vice presidente Comitato speciale Pnrr e Domenico Capomolla, direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali.

Le grandi sfide, tra manutenzione rigenerativa delle opere, potenziamento strutturale e sviluppo del know-how, sono state al centro degli interventi di Dario Lo Bosco, presidente Rfi Rete ferroviaria italiana, in collegamento con Piacenza, insieme con Claudio Arcovito, responsabile sostenibilità di Anas; a seguire, i contributi di Gianluigi Iacobone, direttore Studi e strategie Autostrade per l’Italia, Luigi Roth, presidente Autostrada Pedemontana Lombarda, ed Ennio Cascetta di Universitas Mercatorum.

Politiche lungimiranti

“In un’Italia che cambia – ha detto Parenti – servono infrastrutture adeguate e lungimiranti”. Ricordando quanto è stato fatto nel nostro Paese con le autostrade nel passato, “quando in questo campo eravamo i primi in Europa. Adesso siamo più arretrati, ma con il Pnrr speriamo si possa recuperare”.

A ribadire il concetto ci ha pensato l’onorevole Foti: “L’Italia non investe seriamente nelle infrastrutture dagli anni Settanta; realizzare opere compatibili con l’ambiente serve invece allo sviluppo del Paese, che necessita, più che di leggi obiettivo, di obiettivi nelle leggi”.

Il caso Piacenza

E di obiettivi ce ne sono parecchi anche anche nel Piacentino. Uno in particolare: “Con il Pnnr abbiamo la grande opportunità di realizzare il polo del ferro di Le Mose; per ottenere una ferrovia più sostenibile e sicura, che sposti le merci dalla gomma al ferro. Siamo sulla strada giusta e l’augurio è che si parta coi lavori molto presto”, ha concluso Parenti.

Sempre guardando a Piacenza, alcuni desiderata sono stati ribaditi da Losi. Il presidente di Ance ha elencato il raccordo dell’A21; poi la strada mediana al servizio del traffico delle vallate, un’opera che potrebbe agevolare la residenza nelle zone di collina e montagna, evitandone lo spopolamento. Infine, da segnalare l’impatto di una viabilità innovativa sul fronte del turismo, come quella che potrebbero offrire le ciclovie Piacenza-Bobbio e lungo il Po.

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