Economia

Piacenza: costo della vita alle stelle, è la seconda città più cara d’Italia

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Piacenza costa cara. Tanto da essere la seconda città in Italia per aumento del costo della vita. A dirlo sono i dati Istat, rielaborati dall’Unione nazionale consumatori, che certificano la forte ripresa dell’inflazione.

Solo a Bolzano le cose sono andate peggio che a Piacenza. Il capoluogo dell’Alto Adige a febbraio ha visto crescere l’inflazione tendenziale del 6,8%. In media, per famiglia tipo, equivale a una spesa aggiuntiva di 2.163 euro all’anno. Tuttavia, se si calcola l’incremento su un nucleo di 4 persone, a Bolzano si superano i 3.052 euro in 12 mesi.

Piacenza e Forlì

Il rialzo dei prezzi a Piacenza è stato maggiore, con un +7%. Utilizzando gli stessi parametri di calcolo, l’incremento della spesa media annua per una famiglia piacentina è pari a 1.870 euro, che diventano 2.617 per un nucleo di 4 persone. Sempre in Emilia-Romagna il terzo gradino del podio. Nell’area di Forlì-Cesena, il +6,7% dell’inflazione ha generato una spesa supplementare che proiettata su base annua sale a 1.789 euro per famiglia tipo e a 2.505 per un nucleo con 4 componenti.

Il caso Cremona

L’inflazione ha colpito meno duramente altri territori anche vicini a Piacenza. In Lombardia, Cremona, che è a circa 40 km di distanza dalla città emiliana, ha fatto registrare un incremento dell’inflazione “solo” del 4,6%, il dato più basso d’Italia, con un aumento della spesa media annua per famiglia di 1.265 euro. E cioè all’incirca del 30% in meno che a Piacenza.

Da Macerata a Campobasso

La città in fondo alla classifica dei rincari, con la spesa aggiuntiva minore del Paese, è Macerata: in media nel capoluogo marchigiano si spendono 1.036 euro in più all’anno, con un +4,8% di aumento dei prezzi. Poi si va in Basilicata, dove a Potenza l’inflazione (+5,4%) causa un maggior esborso di 1.097 euro annui; mentre a Campobasso, in Molise, il rincaro del 5,6% ha determinato un aumento di spesa per una famiglia media di 1.117 euro annui.

La classifica regionale

Su base regionale, la classifica dei rincari vede al primo posto il Trentino-Alto Adige (inflazione +6,5%; +1.761 euro per famiglia e +2.523 euro per nucleo di 4 persone). Segue la Valle d’Aosta (+5,9%; +1.500 euro; +2.478 euro). Terza la Liguria (+6,4%; +1.435 euro; +2.368 euro). Le regioni con gli aumenti meno salati sono invece Sardegna (+6,1%, +1.204 euro medi per famiglia), Campania (+5,8%; +1.162 euro) e Puglia (+6,2%; +1.179 euro).

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