Piazza Cittadella: a Piacenza continua il pressing di chi è contrario alla costruzione del posteggio interrato davanti a palazzo Farnese e ne chiede lo stop in zona Cesarini. L’opera infatti dovrebbe vedere l’inizio dei lavori entro fine mese da parte della società Piacenza Parcheggi, come annunciato anche da diversi volantini lasciati oggi sotto i tergicristallo della auto in sosta nella piazza.
A prendere carta e penna stavolta sono Luigi Rabuffi, consigliere comunale di Alternativa per Piacenza a palazzo Mercanti, e Giovanni Castagnetti, ex assessore della Giunta Reggi. Nel suo intervento Rabuffi fa i conti in tasca a quella che definisce un’opera di “pubblica inutilità” che peserà ampiamente sulle tasche dei piacentini; mentre Castagnetti scrive una lettera aperta al sindaco Katia Tarasconi, chiedendo un coraggioso ripensamento alla prima cittadina.
Si tratta di due contributi ricchi di spunti interessanti che vi riproponiamo integralmente.
La nota di Luigi Rabuffi
«Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Questo proverbio accompagna da diversi mesi le mie riflessioni sul parcheggio pubblico interrato di Piazza Cittadella. Un’opera di cui è evidente, a mio parere, la pubblica inutilità e che solo una visione politica a dir poco offuscata (o condizionata) può negare.
A dirlo sono i principali documenti/dati/informazioni agli atti del fascicolo.
È indubbio, ad esempio, che si tratti di un progetto anacronistico. Un progetto nato alla fine dello scorso millennio per offrire oltre 1.000 posti auto in Centro Storico. Posti auto ridottisi progressivamente a 768 (nel 2008) e poi a 260 nel Contratto del dicembre 2012. Dato oggi confermato.
260 posti auto che renderanno, per almeno 540 giorni dalla data di effettivo inizio lavori (art. 8.2 del Contratto), Piazza Cittadella ostaggio di un cantiere che potrebbe durare molti anni. I possibili/probabili ritrovamenti archeologici determinerebbero infatti la “sospensione obbligata” dei lavori, così come previsto – nel caso di specie – dall’art. 10.2 del Contratto. Ipotesi che rallenterebbe la realizzazione dell’opera, aumentandone naturalmente i costi.
Nel frattempo, per quei 260 posti auto, l’importo dell’opera è lievitato di quasi il 50%, passando da circa 10 milioni di euro agli attuali 14,7 milioni. Una stima naturalmente provvisoria, il cui costo aggiuntivo sarà totalmente a carico dei piacentini.
Lo sarà per effetto dell’incremento delle tariffe dei parcheggi a rotazione (stalli blu) pari a € 0,28 euro in più ogni ora (al netto dell’aumento Istat). Quota aggiuntiva che già versiamo, dal 1/1/2024, ogni volta che parcheggiamo. Lo sarà a causa della cospicua riduzione – accordata dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo minimo garantito” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine euro 1.200.000/anno). Sconto di 540.000 euro/anno per la gestione 2020 e 2021, 400.000 euro per il 2022, 350.000 euro per il 2023 e 2024 e così via, sino ai 100.000 euro per l’anno 2043. Un totale, da qui al 2043, di ben 7.280.000 euro di “sconto”. E ancora, lo sarà per effetto della cospicua riduzione – accordata sempre dall’Amministrazione al Concessionario in sede di Addendum contrattuale – dell’introito del “canone annuo variabile” dovuto al Comune di Piacenza per i 2.600 parcheggi di superficie (in origine = 10% della somma eccedente 1.200.000 euro). Una potenziale riduzione quantificabile complessivamente in 1.760.000 euro.
A soffrirne sarà naturalmente il nostro bilancio. Di oggi e di domani. Ancora di più pensando che i posti auto del parcheggio interrato effettivamente disponibili ad uso pubblico, in rotazione, saranno solo 210. Infatti, una quota pari a 50 stalli/box verrà ceduta, con cessione superficiaria per 90 anni, ai privati, al prezzo indicativo di 50.000 euro cadauno. L’introito previsto, pari a 2.500.000 euro, sarà trattenuto direttamente dal Concessionario come da art. 2.2; art. 4.4; art. 4.5 del Contratto (cessione a terzi).
Non solo. I posti auto effettivamente aggiuntivi, generati dall’operazione “parcheggio interrato” saranno invece una trentina (o addirittura meno) considerato che si prevede contestualmente di eliminare dalla Piazza circa 180 degli attuali posti auto di superficie. Se ne deduce che il costo effettivo di realizzazione di ogni stallo aggiuntivo sarà pari a 500.000 euro cadauno. Una cifra esorbitante…
Di certo, oltre agli aspetti economici, l’inutilità/dannosità del parcheggio interrato incide anche su altri aspetti.
Con la realizzazione del parcheggio interrato, Piazza Cittadella vedrà infatti l’abbattimento delle “storiche” piantumazioni esistenti, il tutto per far spazio – in orizzontale e in verticale – alle rampe di accesso e di uscita del parcheggio sotterraneo, nonché ai 2 piani previsti nel sottosuolo. Al posto delle attuali piante si prevedono alberelli in vaso, senza alcuna possibilità di radicare e crescere significativamente. Praticamente bonsai…
Piazza Cittadella diventerà un deserto di cemento/asfalto “vivacizzato” dal caotico traffico veicolare nonché dal “carosello” del servizio Tpl che transiterà.
Tutto ciò all’ombra di quel magnifico monumento che è Palazzo Farnese. Un danno incommensurabile per una Piazza che, ricordiamolo, è essa stessa monumento.
Infine, non possiamo dimenticare le scelte di mobilità sostenibile votate anche dal Comune di Piacenza in più occasioni, le quali offrono, oggi, una visione tesa ad allontanare il traffico veicolare dal Centro Storico. Esattamente l’opposto di quanto si realizzerà col parcheggio interrato.
Ma questa è incoerenza politica, e ormai non ce ne stupiamo più… Mi fermo qui.
Tante altre osservazioni potrebbero essere portate all’attenzione dei piacentini, ma già queste sembrano sufficienti per “stroncare” la presunta pubblica utilità di quell’inutile opera pubblica che è il parcheggio interrato di Piazza Cittadella.
Per tutto ciò e per quanto è stato portato, da più soggetti, all’attenzione di Procura, Anac, Soprintendenza, Ministero, Commissioni consiliari, Consigli comunali, organi di informazione e cittadini, possiamo solo augurarci (ma appare davvero una chimera) che in “zona Cesarini” il buon senso prevalga e Piazza Cittadella possa essere riqualificata senza bisogno di scavarle “la fossa”. Abbellendola e restituendola ai piacentini, nel suo massimo splendore.
Diversamente non potremo che attendere, con mestizia e brama di giustizia, gli eventi. Convinti (o illusi) che, prima o poi, la “gatta” ci lascerà lo “zampino”.
In quel caso, sarà gioco facile, per noi, ricordare alla “gatta zoppicante” un altro saggio e imperituro proverbio: “chi è causa del suo mal pianga sé stesso”.
Detto tra noi: una magrissima e amara consolazione…».
La lettera di Giovanni Castagnetti
«Gentile Sindaca,
mi permetto un tono confidenziale visto che abbiamo condiviso lunghi anni di mandato amministrativo.
Ti scrivo anch’io in merito a Piazza Cittadella. Mi sento anche chiamato in causa perché ne abbiamo visto l’inizio molti anni fa.
Mi colpisce molto la tua posizione e la tua determinazione rispetto alla necessità di fare assolutamente questo parcheggio e rivoluzionare la Piazza. Ma la cosa che mi colpisce di più è una frase che stai usando spesso che suona così: “concluderemo il percorso di un progetto iniziato ben 12 anni fa”.
Ecco, quello che più mi colpisce, e mi dispiace sentire, è questo guardare indietro, farsi carico del passato, mentre la necessità urgente sarebbe invece di guardare verso il futuro.
E guardando verso il futuro, questa nuova Piazza Cittadella e questo parcheggio, sono proprio necessari? Oppure occorre fermarsi, così come ti stanno consigliando diverse associazioni o singole persone, e guardare verso altre direzioni?
A mio avviso si, occorre armarsi di grande coraggio e traguardare un futuro diverso ma estremamente necessario. Un futuro sostenibile per l’ambiente, per le nuove generazioni e per questa terra che ci sta letteralmente bruciando sotto i piedi.
E quindi ti chiedo ancora un momento di riflessione per evitare che la piazza non divenga una immensa fornace di calore in queste estati così arse dal sole ma possa tramutarsi in un vero simbolo, non solo per Piacenza ma anche per tante altre città, di sviluppo sostenibile.
Capisco che non sia una decisione facile ma confido che tu possa fermarti, pensare e, insieme a tante altre persone trovare nuove, ma sicuramente più entusiasmanti, decisioni».
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