Economia

Il Po “ricucito” tra Piacenza e l’Adriatico: al via la nuova Conca di Isola Serafini

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L'inaugurazione della nuova Conca di Isola Serafini (Foto tratta dalla pagina Facebook Navigare sul Po)

Il Po torna navigabile da Piacenza all’Adriatico. Dopo 6 anni di lavori è stata inaugurata la nuova Conca di Isola Serafini in prossimità dell’omonima centrale idroelettrica. Si tratta della più importante opera di ingegneria idraulica realizzata nel nostro Paese. Costo dell’operazione: 47 milioni di euro. Un investimento a cui ha contribuito anche l’Unione europea con 6,8 milioni.

Po: il fiume “ricucito”

Perché è così importante la nuova Conca di Isola Serafini, intitolata alla memoria dell’amministratore piacentino Pierluigi Filippi? In primo luogo “ricuce” il Po, sostituendo il precedente impianto datato 1962. Da parecchi anni, una ventina, il fiume era spezzato in due. La conca infatti non consentiva più transiti sicuri e continuativi, soprattutto alle imbarcazioni più grandi, per l’abbassamento dell’alveo fluviale. Il nuovo impianto, nel comune piacentino di Monticelli d’Ongina, è l’unico sul Po. Ed è il più importante in Italia per il dislivello da superare tra monte e valle dello sbarramento, variabile tra i 4 e i 13 metri in funzione delle portate del fiume.

Grazie alle sue dimensioni (è lunga 115 metri e larga 12,50), la nuova Conca è in grado di ospitare il transito di navi fino a 110 metri di lunghezza e 11,5 di larghezza. Colossi con un pescaggio a pieno carico di 2,5 metri e una portata fino a 2.000 tonnellate, equivalente a 50 autotreni. Quindi l’opera idraulica riapre a tutto tondo le rotte di navigazione lungo il fiume più importante del nostro Paese, rilanciando i trasporti alternativi a gomma e rotaia nell’inquinata Pianura Padana. Con ulteriori vantaggi anche per la logistica piacentina, punto di forza dell’economia locale.

Dallo sviluppo sostenibile…

A confermare il valore a 360 gradi dell’impianto di Isola Serafini anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonacini. “È un’opera di alto valore strategico. Un ulteriore tassello per promuovere l’economia dei territori rivieraschi dell’Emilia-Romagna lungo il Po. Oltre che asse fondamentale per accrescere sia l’attrattività sia le possibilità di crescita di tutta la nostra regione, per una scelta di sviluppo sostenibile”. L’incremento del traffico mercantile sul Po, secondo Bonacini, “potrà infatti dare un contributo importante alla riduzione del trasporto su gomma e quindi al miglioramento della circolazione e della qualità dell’aria, obiettivo prioritario di questa Giunta”.

…al turismo fluviale

Altro capitolo chiave per il governatore emiliano quello del turismo fluviale. “La Conca potrà dare impulso a un settore con grandi potenzialità, grazie ai numerosi itinerari artistici, culturali ed enogastronomici che l’Emilia-Romagna può vantare”. Senza dimenticare “i percorsi ciclabili e pedonali esistenti e in via di progettazione a ridosso delle rive del fiume. Ricordo che lo scorso anno la nostra regione ha raggiunto quasi 57 milioni di presenze turistiche, grazie anche alla forte spinta delle Città d’arte (+10,5% sul 2016) e delle località fuori dai circuiti tradizionali (+16,3%). E che il turismo rappresenta ormai circa il 12% del Pil regionale”. Numeri che, ha concluso Bonacini, “potranno aumentare ancora proprio con la diversificazione dell’offerta legata a un’opera come quella di Conca Serafini”.

Po: il corridoio ecologico

Non va poi dimenticata la valenza naturalistica della Conca anche da un altro punto di vista. Infatti, con un investimento di 2,4 milioni della dotazione finanziaria complessiva (raddoppiato da Bruxelles) è stata realizzata una scala di risalita per la fauna ittica. Il corridoio ecologico (inaugurato lo scorso anno e visitabile) è il più grande d’Italia e tra i maggiori d’Europa. A cosa serve? Consente ai pesci di superare lo sbarramento di Isola Serafini. E ripristina così le rotte di migrazione a specie rare, come per esempio lo storione obice, tra l’Adriatico e il Lago di Lugano. “La sua valenza ecologica è enorme”, ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo. “Il primo monitoraggio svolto dimostra che l’impianto funziona. Si sono già contati infatti 60mila passaggi di pesci”.

 
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