Silk-Faw addio. Ormai è certo: niente maxi polo a Reggio Emilia per la costruzione di auto elettriche di lusso. Già il 22 febbraio scorso la joint venture sino-americana aveva annunciato di rinunciare all’accordo con la Regione Emilia-Romagna. E il tutto viene certificato in una determina dirigenziale dell’ente di viale Aldo Moro del giorno dopo.
La revoca dei finanziamenti
La Regione, preso atto di “una volontà di rinunciare all’accordo di insediamento e sviluppo sottoscritto in data 27 aprile 2022” col provvedimento del 23 febbraio ha revocato infatti il suo contributo da 4,5 milioni di euro a Silk-Faw. Un importo che la società si era aggiudicata partecipando a un bando del 2021 “per l’attrazione degli investimenti in Emilia-Romagna”. Risorse pubbliche che non sono state elargite. Erano legate infatti ad un impegno di spesa da 11 milioni da parte della società, però mai ottemperato.
La vicenda è nota: Silk-Faw due anni fa aveva promesso un investimento da oltre un miliardo di euro e l’assunzione di 5mila dipendenti per produrre supercar, come la Hongqi S; modelli firmati dal designer di fama internazionale Walter de Silva e già presentati nel 2021 in alcuni saloni dell’auto. Ma da allora la società ha via via rinviato gli impegni e non ha mai nemmeno acquistato il terreno opzionato per il progetto.
Niente ampliamento
Così adesso anche il Comune di Reggio Emilia ha fatto marcia indietro sull’ampliamento previsto per l’area industriale di Gavassa-Prato da circa 79mila metri quadrati. E ha sottolineato in una nota, ripresa anche da ReggioOnline, di non aver “impegnato nell’operazione alcun genere di risorsa economica, né di investimento, né di spesa corrente”; ritenendo comunque “necessario a questo punto che la ditta mantenga, prioritariamente, gli impegni nei confronti di dipendenti e fornitori”; e auspicando “che in futuro possa rilanciare la propria attività garantendo continuità aziendale”.
Tuttavia, l’avventura dell’auto elettrica made in Reggio Emilia dopo il taglio del finanziamento regionale difficilmente si potrà riaprire. Silk-Faw potrà ricorrere contro il provvedimento. Ma vista la rinuncia della stessa società all’accordo con la Regione, l’ipotesi è davvero molto lontana. Un vero peccato per la Motor Valley emiliana, che grazie a questo progetto avrebbe potuto contare su un importante nuovo polo di sviluppo.
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