Antonino Coppolino: il noto avvocato piacentino è stato eletto oggi vicepresidente nazionale di Confedilizia. All’unanimità, Giorgio Spaziani Testa è stato riconfermato alla presidenza della storica organizzazione dei proprietari di casa per il triennio 2024-2026.
Il voto di è stato espresso dal Consiglio direttivo della Confederazione della proprietà immobiliare, del quale Coppolino è entrato a far parte il mese scorso. Con la sua elezione, l’avvocato segue le orme del compianto presidente Corrado Sforza Fogliani e conferma il peso della sezione piacentina di Confedilizia a livello nazionale.
Oltre a Spaziani Testa e Coppolino, sono stati eletti nel Comitato di presidenza Pier Luigi Amerio, Achille Lineo Colombo Clerici, Dario dal Verme (Tesoriere), Vincenzo Nasini, Paolo Pietrolucci, Prospero Pizzolla, Cesare Rosselli (presidente del Centro studi), Paolo Scalettaris e Michele Vigne.
Dai rally alla difesa della proprietà
Ma chi è Antonino Coppolino? Per conoscerlo meglio, vi riproponiamo la sua recentissima intervista pubblicata sull’ultimo numero di Bancaflash e firmata dal direttore Emanuele Galba, ringraziando il periodico della Banca di Piacenza per la gentile concessione.
Nelle sue vene scorre sangue siciliano (da parte di padre) ma è piacentino a tutti gli effetti. È nato (e rimasto sempre) nella nostra città, dove il papà era venuto nel 1938 per il servizio militare e dove aveva conosciuto quella che sarebbe diventata sua moglie, originaria di Pontedellolio. Antonino Coppolino è avvocato, ma fa anche tanto altro.
Anni giovanili…
«Trascorsi a Piacenza, anche se mio padre a volte in estate mi mandava dallo zio in Sicilia. Dopo le scuole superiori, mi sono laureato in Giurisprudenza a Parma».
Gli inizi della professione…
«Alla fine del 1979 iniziai il praticantato nello Studio Sforza. Un passaggio fondamentale per la mia formazione: senza di lui non avrei certamente fatto l’avvocato».
Quanto è rimasto in via Vigoleno?
«Per dieci anni, poi nel 1989 ho aperto uno studio mio insieme ad altri colleghi».
Ma cinque anni fa…
«L’avvocato Sforza mi ha chiesto se avessi avuto piacere a rientrare nel suo studio. Con orgoglio ho accettato il suo invito. Col senno di poi, questo mi ha permesso di vivere accanto a lui gli ultimi anni della sua vita. Ricordo in particolare il periodo della pandemia: entrambi rintanati in studio, non c’era momento nel quale Sforza non pensasse a iniziative per aiutare la città, che stava vivendo momenti drammatici».
Civile, penale o amministrativo?
«Nei primi anni nello Studio Sforza ci si occupava di cause in ogni ramo del diritto. Col passare del tempo ho preferito indirizzarmi verso il civile, in particolare nei settori immobiliare e bancario».
A proposito di immobiliare, vogliamo parlare del suo impegno in Confedilizia?
«Ho iniziato come consulente legale dell’Associazione proprietari casa. Nel 2017 è arrivata la nomina a presidente di Confedilizia Piacenza. Dopo la morte di Sforza sono entrato nel Comitato scientifico dell’Archivio delle locazioni del condominio e dell’immobiliare, dove tengo una rubrica».
E adesso è arrivato un incarico prestigioso…
«Nell’ultima assemblea dei delegati a Roma sono stato eletto nel Consiglio nazionale di Confedilizia. Nel mio piccolo, spero di agire in continuità con l’operato di Sforza, che ha reso questa realtà una delle confederazioni più importanti del Paese. Un ruolo che l’attuale presidente Spaziani Testa sta portando avanti con grande professionalità».
Liberale da quando?
«Da sempre. Sono diventato presidente dei Liberali Piacentini dopo la morte di Vito Neri. L’Associazione di via Cittadella è un piccolo gioiello voluto da Sforza che ritengo unico nel panorama politico italiano. Un sodalizio totalmente legato agli insegnamenti di Luigi Einaudi».
Gli impegni sono molteplici. Come li concilia con la famiglia?
«Ho la fortuna di avere una moglie che mi aiuta tantissimo perché capisce le mie esigenze».
Parliamo di motori, so che non vede l’ora…
«La mia grande passione, nata fin da bambino perché mio padre era commissario della Federazione motociclistica italiana e mi portava alle gare. Primo motorino, da cross, a 14 anni. Nel 1973, ai tempi dell’università, si è aggiunto anche l’amore per le auto: facevo il navigatore nei rally. Poi una pausa dal 1979 fino 2001, quando con alcuni amici abbiamo creato la Piacenza Corse auto storiche. Dal 2003 al 2014 ho fatto il pilota nei rally per auto storiche. Oggi mantengo (e pratico) la passione per la moto, sia da enduro che da strada».
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