Piacenza

Meningite, secondo caso a Piacenza: l’Ausl spiega chi deve fare la profilassi

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Meningite, secondo caso a Piacenza in due giorni. Ieri è stato annunciato quello di un 17enne residente in Val Tidone, ricoverato in ospedale. Come prevedono i protocolli per prevenire la diffusione della malattia, l’Ausl ha invitato a fare la profilassi chi ha viaggiato abitualmente in autobus, come il giovane, sulla tratta Castel San Giovanni – Piacenza la mattina dal 25 marzo all’8 aprile, tra le 6.45 e le 7.20.

Oggi è arrivata invece la notizia del nuovo caso. Si tratta di una ragazza di 16 anni, contatto stretto del 17enne, che ha mostrato sintomi suggestivi per infezione da meningococco ed è stata ricoverata in ospedale. Le sue condizioni non destano preoccupazione, spiega una nota dell’Azienda sanitaria; ma in via precauzionale, i professionisti dell’Igiene e sanità pubblica hanno deciso di procedere alla chiamata diretta di tutti i contatti (familiari, compagni di classe e amici) della giovane studentessa, identificati mediante specifica indagine, per somministrate l’antibiotico, come previsto dai protocolli in questi casi.

La serata al Luxury

Dal colloquio con la ragazza è emersa anche la sua presenza nella notte tra le ore 23.30 di sabato 6 aprile e le 2.30 di domenica 7 aprile in un locale cittadino, il Luxury lounge bar. I sanitari hanno contattato i titolari dell’esercizio e hanno richiesto la lista dei dipendenti per invitarli a sottoporsi, a scopo precauzionale, alla profilassi prevista.

L’Ausl invita anche tutte le persone che sono state presenti sull’autobus e nel locale nei giorni e negli orari indicati a recarsi domani 11 aprile, dalle ore 11.30 alle 13.30, negli ambulatori di Igiene pubblica di piazzale Milano 2. È necessario utilizzare l’accesso laterale da viale Sant’Ambrogio, seguendo il percorso opportunamente segnalato. A tutti i frequentatori presenti nella fascia oraria indicata, sarà somministrata la profilassi preventiva (una compressa di antibiotico).

Le cose da sapere

“Ricordiamo che la meningite si trasmette da persona a persona attraverso le secrezioni respiratorie”, evidenzia la dottoressa Alessandra Rampini, direttore di Igiene e Sanità pubblica. Nel caso di malattia invasiva da meningococco sono considerati contatti stretti coloro che, nei 7 giorni precedenti, abbiano condiviso l’abitazione o un ambiente di studio (la stessa classe) o di lavoro (la stessa stanza) o lo stesso mezzo di trasporto per viaggi di alcune ore, abbiano dormito nella stessa casa o mangiato allo stesso tavolo del malato o abbiano avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli) o abbiano avuto contatti ravvicinati (per esempio in condizioni di sovraffollamento o in discoteca)”.

La sorveglianza sanitaria dei contatti, prosegue Rampini, “è importante per identificare chi dovesse presentare febbre o altri sintomi suggestivi, in modo da diagnosticare e trattare rapidamente eventuali ulteriori casi e per impedire la trasmissione del batterio ad altri individui. In presenza di un caso di malattia da meningococco, il periodo della sorveglianza sanitaria è di 10 giorni dall’esordio dei sintomi nel paziente”. Non è invece necessario, conclude l’esperta, “prevedere alcuna azione di disinfestazione degli ambienti: è sufficiente areare adeguatamente i locali”.

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