Economia

Efficienza energetica e meno inquinamento: il modello Torino-Iren anche a Piacenza

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Efficienza energetica: in questo campo oggi si può parlare di un modello Torino. Protagonisti del progetto l’Amministrazione del capoluogo piemontese e il Gruppo Iren. Il piano dell’azienda, di cui il Comune di Torino è il secondo azionista con il 18,2% del capitale, prevede la riqualificazione impiantistica ed edilizia, finalizzata all’efficientamento energetico, di circa 800 immobili comunali della città.

Vediamo in concreto di che cosa si tratta, tenendo conto che in scala un modello del genere si potrebbe applicare anche al Comune di Piacenza, che ha un’alta spesa energetica e di azioni Iren ne detiene l’1,37%.

110 milioni d’investimenti

Il progetto Torino verrà realizzato attraverso la controllata Iren Smart Solutions, spiega una nota dell’azienda sull’iniziativa presentata ieri. Il piano prevede importanti interventi di riqualificazione energetica degli edifici, attività di manutenzione ordinaria, straordinaria e di messa a norma degli impianti e la fornitura dei vettori energetici (energia elettrica; gas naturale; teleriscaldamento e così via). Gli investimenti per la riqualificazione saranno sostenuti interamente da Iren e ammontano a 110 milioni di euro: gli stessi saranno recuperati grazie al risparmio energetico ottenuto dall’efficientamento.

Lavori, tempi e risparmio

Gli edifici coinvolti nel progetto sono circa 800. Di questi immobili, 500 sono considerati prioritari. Includono infatti scuole, uffici, edifici culturali e religiosi e impianti sportivi. Gli interventi previsti comprendono la realizzazione di cappotti, di sistemi di isolamento termico e di impianti solari termici e fotovoltaici; la sostituzione delle centrali termiche attualmente in uso con caldaie a condensazione; il rifacimento dei serramenti e dell’illuminazione interna ed esterna degli edifici.

La riqualificazione energetica verrà avviata nel 2023 e si concluderà nel 2029. A fine lavori, il risparmio energetico garantito sarà pari al 33% dello storico dei consumi termici ed elettrici. Il che si tradurrà in un risparmio annuo a regime per il Comune di Torino circa 7 milioni di euro. L’importo è stato calcolato sulla base dei costi energetici del 2020 (anno di presentazione della proposta), ma con gli attuali prezzi dell’energia può essere stimato intorno a 14 milioni di euro.

Addetti e CO2

Il progetto, grazie all’importante mole di investimenti, impegnerà circa 100 persone nella gestione dei lavori ed oltre 400 addetti nella fase di maggiore operatività, con ricadute positive in termini di indotto e sull’economia locale.

Oltre al conseguimento di un significativo risparmio energetico, i lavori concorreranno a un miglioramento tecnologico e a una riduzione delle emissioni inquinanti, stimabili secondo Iren in circa 20.000 tonnellate/anno di CO2 o pari ai gas di scarico di 16.000 auto, consentendo un adeguamento normativo e un generale miglioramento della qualità ambientale e del comfort abitativo degli immobili.

Torino città sostenibile 

“Con questo progetto la città di Torino intende avviare un piano di valorizzazione del patrimonio pubblico e di efficientamento energetico che consentirà di risparmiare energia e ridurre le emissioni”, ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo. “È un piano ambizioso che nel concreto consentirà di migliorare la qualità ambientale della città. Servono progetti strutturali e questi investimenti vanno nella direzione di rendere sempre più sostenibile Torino”.

Partner dei territori

Dal canto suo, il presidente di Iren Luca Dal Fabbro, ha sottolineato che il Gruppo “riveste un ruolo sempre più strategico per lo sviluppo economico e sociale dei suoi territori; per la tutela dell’ambiente e l’uso sostenibile delle risorse”. L’ambizione di Iren oggi, ha aggiunto, “è essere il partner di riferimento nel territorio; imporsi come leader nella transizione ecologica ed essere la prima scelta degli stakeholder per i massimi livelli di qualità del servizio offerto”.

Progetti di riqualificazione energetica di ampia portata come quello di Torino “confermano la centralità dei criteri di sostenibilità ESG all’interno delle strategie dell’azienda (valutano l’attività d’impresa non solo sul piano finanziario, ma ambientale, sociale e di governance, ndr)”. Criteri, ha concluso Dal Fabbro, “che si inseriscono appieno nella visione del Gruppo, consentendo di coniugare obiettivi di decarbonizzazione con significative ricadute economiche e un miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.

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