Mannarino piace sempre di più. E questo 2017 sarà probabilmente l’anno della consacrazione definitiva per il cantautore 37enne, partito alla grande con il suo Apriti cielo tour. Di lui, Giulia Cavaliere di Rolling Stone ha scritto: “È uno bravo, con radici solidissime. Ascoltare un disco di Mannarino significa ascoltare un’opera di musica pop che incontra il popolare stretto con una sapienza di suoni e scrittura non consuete”.
Non solo Roma
Nella sua Roma L’Apriti cielo tour il 25 e 26 marzo ha riscosso un ottimo successo con due sold out da 15mila spettatori al Palalottomatica. Ma Mannarino non è solo un fenomeno capitolino. Il suo tour conta già 50mila biglietti venduti e diversi esauriti. Gli appuntamenti di Torino, Milano e Bologna hanno triplicato le date, dopo che i ticket sono andati a ruba in poche settimane. E Mannarino continua ad essere stabilmente tra gli artisti più “venduti” nella classifica ufficiale di Ticketone. Sul sito, naturalmente si possono trovare tutte le date e la disponibilità di biglietti del tour, che si concluderà il 3 settembre con una data speciale all’Home Festival di Treviso.
Mannarino: ecco il mio concerto
“Il debutto è stato un’emozione grande” racconta Mannarino, che di nome fa Alessandro. “All’inzio, durante i primi brani, non ricordo che cosa è successo. Però, dopo un po’, è stato il pubblico a sorreggerci, a farci volare”. Il concerto parte da una situazione teatrale, “dove i video e la scenografia ci fanno sentire in un deserto. Ci sono canzoni che parlano di una distopia (descrizione di un’immaginaria società indesiderabile, ndr) non troppo lontana dalla realtà che viviamo”. Ma poi succede qualcosa di bello.
La lacrima di una donna
“C’è una lacrima di una donna che salva tutto. E fa crescere una foresta. Così in quel deserto si comincia a ballare, iniziano a crescere dei fiori”. Ma con la notte, spiega l’artista, “arrivano le prime allucinazioni. Si fanno i conti con i propri mostri con quello che non è andato. E si cerca di affrontare il rapporto tra uomo e donna. Però alla fine si fa festa, perché le cose sono andate bene”.
Una super band
Ad accompagnare il cantautore sul palco ci sono ci sono 12 musicisti. “Tutti forti, veramente bravi” dice Mannarino. “Dal percussionista Mauro Refosco, il brasiliano della formazione, a Renato Vecchio che suona una ventina di fiati. C’è Tonino Vitali alla tromba e al flicorno con le tre Sciacca, le coriste Simona, Elenia e Azzurra, che fanno anche pezzi da soliste. E poi Puccio Panettieri alla batteria e Nicolò Pagani al contrabbasso. Giovanni Risitano, Paolo Ceccarelli e Alessandro Chimenti alle chitarre. Per finire con Mauro Menegazzi alla fisarmonica”.
Il successo sul web
Apriti cielo, che da il nome al tour, è il quarto album di Mannarino. È uscito con Universal il 13 gennaio scorso, anticipato dai singoli Apriti Cielo e Arca di Noè . Il disco ha debuttato al 1° posto della classifica Fimi degli album più venduti. Su Spotify ha già superato ampiamente i 3 milioni di streaming. E su YouTube i videoclip dei due singoli hanno totalizzato altrettante visualizzazioni.
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