Gio Ponti: un secolo dopo l’inizio della sua carriera, si ricorda ancora l’impronta che ha lasciato nella storia dell’architettura e del design italiani. La sua visione della modernità è tuttora studiata ed ammirata. Così a Rivergaro quest’estate si celebra la sua grandezza con la mostra Gio Ponti Domus magister. L’appuntamento è alla Casa del Popolo della cittadina della Val Trebbia, dove l’esposizione sarà inaugurata il 13 luglio alle 18,30 e resterà aperta a ingresso libero fino all’8 settembre.
Del milanese Gio Ponti (1891-1979) “si presentano le tavole in lucido pubblicate in una raccolta di Stile e Domus, datata tra il 1930 e il 1940. I disegni raffigurano ambienti, prototipi di arredi e arti decorative”, si legge nella presentazione dell’evento. Dove l’appellativo “Domus magister è esplicativo dell’influenza e del fascino che ha esercitato sui suoi contemporanei. È stato un poeta della visione e un grande progettista, ma non ha mai avuto l’ortodossia tipica della professione, né il piglio del teorico puro o dell’accademico. Saranno questi fattori a plasmare la nuova generazione d’architetti. Si testimonia così lo stile e l’innovazione che caratterizzano tutta la sua produzione”. Perché Gio Ponti “inventa un modo di abitare la casa che è strettamente legato al suo umanesimo, elemento che lo guida in ogni suo progetto. Per lui, architettura e design saranno sempre a servizio dell’umanità”.
Cammi: idee geniali
Dopo il successo della mostra della scorsa estate dedicata a Mario Sironi, anche in questo caso il curatore della rassegna su Gio Ponti è il noto gallerista piacentino Davide Cammi. “Stavolta si cambia scenario, anticipando di un anno il centenario della famosa ‘Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne’ tenuta a Parigi nel 1925, che vede Gio Ponti vincitore del Grand Prix per le sue geniali idee. E sono proprio le idee e gli stili che presenteremo a Rivergaro”.
I disegni in mostra, “provenienti da una collezione privata, permettono al visitatore di trasformarsi in un attento passante che percorrendo le vie della città, attraverso una serie di ipotetiche vetrine, va in cerca dei migliori mobili per la sua casa”. L’esposizione “si potrebbe definire infatti un Bazaar di raffinata e lussuosa eleganza”, aggiunge Cammi, ricordando che la mostra “è stata ulteriormente arricchita da Salvatore Licitra Ponti del Gio Ponti Archives e dalle pubblicazioni trovate in Domus”.
Industria e Arte
La rassegna vuole poi evidenziare “il rapporto che sempre più e meglio viene definendosi e precisandosi fra i due mondi: quello dell’industria e quello dell’arte”. Non solo: serve a “dare testimonianza di un passato che è stato di grande stimolo al nostro presente, non solo negli aspetti formali dello stile, ma principalmente per le fondamentali e spesso anticipatrici conquiste tecniche”.
L’auspicio di Davide Cammi è che la mostra Gio Ponti Domus magister “possa essere vista da un numero significativo di visitatori, appassionati o semplici curiosi. Se oggi possiamo ammirare queste opere, lo dobbiamo alla collaborazione di quanti hanno condiviso il progetto con il loro prezioso contributo. A partire dal Centro di Lettura e dall’Amministrazione di Rivergaro, con l’intento di superare una visione di elitario isolamento grazie a iniziative che si inseriscono in un contesto socio-culturale coinvolgente”.
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