Guareschi a Biffi Arte. La nota galleria piacentina propone una mostra dedicata alle vignette che il grande scrittore disegna negli anni 60 per La Notte, il quotidiano milanese del pomeriggio. Curata da Ippolito Negri (che de La Notte è stato un giornalista), la rassegna verrà inaugurata sabato 13 maggio alle 17 e resterà aperta al pubblico nelle sale di via Chiapponi fino al 23 luglio.
Un’occasione unica per riscoprire non solo la verve satirica di Giovannino Guareschi (1908-1968), ma anche un pezzo di storia del giornalismo italiano. A lanciare un salvagente al papà della saga di Peppone e Don Camillo è infatti Nino Nutrizio, fondatore e direttore per trent’anni del quotidiano milanese. Due miti che si incontrano, con il direttore de La Notte che tende la mano a Guareschi che ha da poco chiuso Candido, la sua creatura prediletta, settimanale satirico che aveva fondato nel 1945 insieme a Giovanni Mosca. Da quell’incontro nascono centinaia di vignette pubblicate dal 1962 (ma con più regolarità dal novembre 1963) al 1968 nelle pagine del quotidiano, in una rubrica dal titolo “La vignetta di Guareschi”.
Amorevolmente collezionate dai fratelli Giorgio e Maurizio Cavalloni, le vignette in mostra sono originali di quegli anni, preparati per la tipografia del giornale. Appaiono oggi, nell’era delle scansioni e del computer grafico, geroglifici incomprensibili; con i segni dei “tagli”, le annotazioni degli ingombri per le dimensioni delle lastre di zinco, impaginate tra le colonne di piombo dei testi e dei titoli spesso cubitali del quotidiano. Documenti ancora vivi per chi quegli anni li ha vissuti, ma nel contempo testimonianze storiche dal punto di vista della tecnica tipografica.
E poi i contenuti che, nell’inscindibile unione tra testo e immagine, raccolgono e restituiscono tutta la forza della satira di Guareschi, narratore ironico e tenero del “Mondo piccolo”, ma anche il feroce anticomunista della campagna elettorale del 1948, inventore dei “trinariciuti”. Nonché interprete appassionato della poesia della Bassa padana, assolata e calda, quanto nebbiosa e fredda.
Le vignette per La Notte in mostra a Biffi Arte sono anche espressione della voglia di Giovannino di dare voce alla sua verve polemica; che si tratti di politica (feroce contro il centrosinistra di Aldo Moro), di costume (nessun amore per la televisione che invece lo traghetterà con la riproposizione ciclica dei personaggi dei suoi film nel nuovo millennio), ancora pesantemente avverso all’Unione Sovietica, ma anche alle tasse che perseguitano i cittadini.
Veri e propri “corsivi politici”, pubblicate negli anni della disillusione e stanchezza, successivi al carcere subìto per le condanne per diffamazione, queste vignette documentano anche e soprattutto la voglia di non cedere, di non rinunciare a quegli ideali che per decenni hanno ispirato e sorretto il lavoro e la passione di Giovannino Guareschi, scrittore indistruttibile coraggiosamente capace di satira anche nel lager nazista.
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