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Hitler e la rivelazione della Cia che potrebbe cambiare la Storia

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Adolf Hitler e, a destra, la foto della Cia

Hitler fa sempre notizia. Se poi salta fuori un report della Cia che sostiene fosse vivo nel 1955, la news fa il giro del mondo in un attimo. E se il contenuto del documento desecretato dall’Intelligence americana venisse confermato, andrebbe riscritta la Storia. Quella che racconta il suicidio del dittatore nazista nel suo bunker il 30 aprile del 1945 insieme ad Eva Braun, sposata alla vigilia della morte.

Hitler in Sudamerica

Custodito negli Archivi nazionali americani e disponibile sul sito della Cia, il documento è datato 3 ottobre 1955. Nel testo un agente dal nome in codice Cimelody-3 sostiene di essere stato “contattato il 29 settembre 1955 da un amico fidato, che ha servito sotto il suo comando in Europa. E che oggi risiede a Maracaibo”. La fonte ha raccontato di “aver saputo da Phillip Citroen, un ex membro delle Ss tedesche, in via confidenziale, che Adolf Hitler è vivo“. In più, Cimelody-3 allega una foto con una didascalia: “Tunga, Colombia, America del Sud, 1954”. Lo scatto ritrae l’ex ufficiale delle Ss, assieme ad Adolf Schrittelmayor, il nuovo nome di Hitler come rifugiato in Sudamerica. E sempre secondo l’informatore, il dittatore nazista avrebbe lasciato la Colombia per l’Argentina nel gennaio del 1955. 

I dubbi sulla rivelazione

E adesso veniamo a quello che non convince della segnalazione di Cimelody-3. Tanto da farla ritenere una fake news ante litteram, su cui tra l’altro dalla Cia non è ancora filtrata alcuna dichiarazione. Al primo punto del fascicolo l’agente ammette subito di “non essere nella posizione di dare una valutazione d’intelligence dell’informazione, che è stata trasmessa perché di possibile interesse”. In secondo luogo, la foto allegata da Cimelody-3 non convince. Il dittatore nazista ha infatti lo stesso aspetto dei primi Anni 40. Nel 1954 Hitler avrebbe avuto 65 anni, quindi nello scatto sarebbe dovuto apparire invecchiato. Ma anche fosse – oltre all’ingenuità di aver mantenuto il nome di battesimo – dalla foto nulla del suo aspetto caratteristico, a partire dai baffetti, sarebbe mutato nella sua nuova vita sudamericana, tanto da renderlo facilmente identificabile. Un rischio che di certo il Führer non avrebbe voluto correre.

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