Spettacoli

Domenica in: le Parodi affondano con il programma di Rai1

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Benedetta e Cristina Parodi: conducono Domenica in su Rai1

Domenica in è al capolinea o il programma di Rai1 ha ancora un futuro? A guardare gli ascolti impietosi, di certo non con il cast e gli autori di questa edizione. Se possibile, nella terza puntata del programma condotto dalle sorelle Parodi le cose sono peggiorate ancora. E probabilmente mai nella storia di Domenica in gli ascolti sono scesi così in basso.

Domenica in: share da incubo

I telespettatori che hanno visto il programma di Rai1 sono stati 1.523.000. E cioè il 9,3% di quelli seduti davanti alla tv. Un incubo, anche guardando al flop della domenica precedente, quando lo share si era fermato all’11,3% con 1.846.000 persone. Una situazione mai vista, che ha portato Domenica in a “rivaleggiare” non con Domenica Live su Canale 5, ma con Quelli che il calcio su Rai2 (1.399.000 telespettatori e 8,9% di share).

Doppiate dalla D’Urso

E non si può dire che la domenica pomeriggio il pubblico scarseggi. Lo dimostrano gli ascolti col vento in poppa di Domenica live in qualsiasi momento della sua programmazione. La trasmissione di Barbara D’Urso ha attirato infatti 2.176.000 telespettatori (12,2%) nella presentazione e 2.730.000 (16,6%) nella parte dedicata a Politica e Attualità. Poi è salita ancora, a 2.818.000 (18%) nella sezione Storie, arrivando a 3.328.000 (21,3%) nella prima parte e a 3.673.000 (21%) nella seconda.

Domenica in: polemiche inutili

Insomma, l’idea di far lavorare insieme per la prima volta Cristina e Benedetta Parodi si è rivelata un vero disastro per la domenica di Rai1. Certo, il problema ha anche origini lontane, dalla scelta sbagliata di far fuori Massimo Giletti, che con l’Arena garantiva nella prima parte del pomeriggio 4 milioni di telespettatori. Ma anche con un traino del genere il format a tutto bon ton proposto dalle Parodi farebbe probabilmente acqua. E a nulla servono le polemiche sui compensi attribuiti e smentiti a Cristina (25mila euro a puntata) e a Benedetta (12mila). Se facessero ascolti decenti, nessuno avrebbe niente da ridire. E di certo il problema non si risolve oggi pagandole meno.

La crisi vista da Gori

Su Domenica in è arrivata anche l’opinione di Giorgio Gori, marito di Cristina e con un passato da king maker televisivo, da Mediaset a Magnolia. Il sindaco di Bergamo, intervistato da Giovanni Minoli su La7, ha detto: “Cristina e Benedetta si vogliono molto bene, tra loro c’è una complicità vera. La richiesta della Rai è quella di fare un programma di intrattenimento leggero ma con gusto. Si sono prese dei rischi. Non va tanto bene? Andrà meglio, sono sicuro. Bisogna lavorarci un po’ su”.

Domenica in: e adesso?

Per il momento in viale Mazzini ufficialmente si ostenta calma. Le considerazioni, come riporta il Giornale, sono del tipo “abbiamo costruito un programma nuovo che ha bisogno di un po’ di rodaggio. Cristina Parodi è una grande professionista e sta già studiando dei correttivi. Siamo tranquilli. Detto questo, noi facciamo servizio pubblico: dobbiamo fare ascolti con una tv diversa da quella di Barbara D’ Urso”. Ma dietro il fuoco di sbarramento probabilmente volano gli stracci. E qualche testa dovrà cadere. Leggendo tra le righe di queste dichiarazioni, per esempio, non si cita Benedetta Parodi. Saranno comunque scelte non facili per il direttore di Rai1 Angelo Teodoli e il direttore generale Mario Orfeo. Intanto c’è chi sostiene che un recupero del programma in questa stagione sarà impossibile. Così, non è da escludere che invece di provare a raddrizzare la barca cambiando l’equipaggio, la Rai stia ipotizzando la chiusura di Domenica in.

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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