Opinioni

Vallate piacentine: un’idea per rilanciare i nostri borghi

Il Comune di Ottone, in alta Val Trebbia

Vallate piacentine in cerca di rilancio. Da dove partire guardando oltre la pandemia? La prospettiva va dal macro al micro e si muove su due assi portanti: turismo e lavoro.

Il macro è quello delle consultazioni di Mario Draghi per formare il nuovo Governo, quando si legge che tra i temi sul tavolo in questi giorni c’è grande attenzione per sostenibilità ambientale e turismo. Un settore, quest’ultimo, che vale il 13% del Pil italiano e che deve essere rimesso in moto attraverso gli investimenti del Recovery plan.

Il micro, inteso in senso locale e non per il valore delle riflessioni, arriva invece da un’amministratrice come Maria Lucia Girometta, vicesindaco di Ottone in alta Val Trebbia, che su Piacenza Diario propone di organizzare un turismo di qualità capace di proteggere l’ecosistema montano anche sul piano sociale, economico e culturale. 

In mezzo, naturalmente guardando anche alle vallate piacentine, c’è la concretezza di Confedilizia, che con il suo presidente Giorgio Spaziani Testa, in audizione alle Commissioni Bilancio e Ambiente della Camera, ha messo un forte accento sulla necessità di rigenerare i borghi italiani, inserendo il tema nel Recovery plan.

Per il presidente di Confedilizia la grave tendenza al loro spopolamento si può invertire puntando non solo sul turismo, ma anche sulle opportunità offerte dallo smart working. Il lavoro a distanza va sostenuto nei piccoli borghi con opportuni incentivi fiscali (riduzione delle imposte locali, come Imu, Tari, addizionali Irpef) e con investimenti in infrastrutture tecnologiche. Investimenti capaci di garantire efficienza ed efficacia a chi opera da Morfasso, Ferriere o Marsaglia come se fosse in un ufficio di Milano. 

I temi sono cari anche a Francesco Rolleri, presidente di Confindustria Piacenza. Già nel settembre scorso, in ottica Recovery plan e guardando al Green deal europeo, Rolleri aveva parlato sulle nostre pagine della grande opportunità offerta dallo smart working, indotto inizialmente dalla pandemia, per ripopolare stabilmente le zone montane delle nostre vallate.

Il tutto con vantaggi per le aziende, per i dipendenti, per il territorio e l’ambiente in generale, quando il presidente di Confindustria Piacenza aveva sottolineato, per esempio, la potenziale riduzione, grazie al lavoro a distanza, dell’inquinamento generato dai trasporti per raggiungere quotidianamente il posto di lavoro in città.  

Si tratta di una serie di ragionamenti e considerazioni su turismo e smart working che manifestano una convergenza chiara in arrivo da più parti, dal macro al micro, appunto. Senza dimenticare il “Patto per il Lavoro e per il Clima” della Regione Emilia-Romagna, firmato nel dicembre scorso, che inquadra anche queste problematiche tra i suoi obiettivi.

Perché allora non mettere le vallate piacentine al centro di un progetto ad hoc basato su questi punti, turismo di qualità e lavoro a distanza? Un progetto che coinvolga Regione, Provincia, Comuni, imprese e parti sociali per trovare finanziamenti e stabilire incentivi in modo semplice e in tempi brevi? Qualcuno dirà che si investirebbe a debito. Ma di certo sarebbe debito buono, capace di generare valore per l’ambiente, per il lavoro e quindi per la qualità della vita di tutti noi.

 

 

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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