Mendicanti, rom e migranti tornano ad essere terreno di scontro nella Chiesa. L’ultima polemica prende le mosse dalla Sardegna. A Nuoro, sul settimanale diocesano L’Ortobene esce un editoriale a firma di don Francesco Mariani. Il sacerdote va all’attacco contro i tanti mendicanti davanti alle chiese, ma che stazionano anche nei pressi di bar e supermercati. “Non so voi, ma io ho provato grande disagio in questi giorni della novena delle Grazie ad entrare in chiesa dovendo passare attraverso un cordone di questuanti dislocati sul sagrato, sul portone, dentro la bussola e anche nella chiesa stessa”, ha scritto nell’articolo dal titolo “Cercansi ‘pidores’ per avere dignità”.
Il passaggio sugli “zingari”
Ma non è finita qui. Don Mariani ha rincarato la dose parlando dei rom. “Ho visto il ritorno alla grande di un clan di zingari che dopo aver devastato il campo di accoglienza di Pratosardo realizzato dal Comune con i nostri soldi lo hanno trasformato in una discarica. Si è speso un po’ per garantire la frequenza scolastica ai loro figli, per nutrirli e vestirli. Erano lì davanti alla chiesa delle Grazie a pietire e strattonare anziani e malati arrivati per la giornata mondiale dei poveri“.
Extracomunitari al supermercato
Altro passaggio tagliente, quello dedicato agli extracomunitari. “In un supermercato un extracomunitario mi chiede il carrello per parcheggiarlo, ero il numero 403. Un euro per ogni carrello fa una bella cifra. Lo Stato, cioè pantalone, spende 35 euro al giorno per alloggio, vitto, vestiario, ricariche telefoniche e sigarette: poi li incontriamo a fare gli accattoni. Non sono razzista. Ma provo rabbia per l’anziana che va in banca, alle poste, e subito si trova davanti all’uscio un giovanottone che chiede soldi, pretende, insiste”.
Un prete con tanta esperienza
Parole pesanti, soprattutto per un uomo di chiesa. Uno scivolone di un prete poco avvezzo alla comunicazione? Tutt’altro, il 61enne don Mariani ha una notevole esperienza in fatto di comunicazione. Sociologo e giornalista, il sacerdote ha diretto per anni Radio Barbagia. In più, come riporta anche Quotidiano.net, è un esperto del “settore”. Infatti, fino allo scorso luglio ha diretto la Caritas di Nuoro. Naturalmente le reazioni alle sue parole non si sono fatte attendere, soprattuto in rete, con insulti e accuse di razzismo e di aver usato i toni di un Salvini qualsiasi.
I vescovi di Foggia e Ferrara
Ma restiamo in ambito ecclesiastico, dove si è scatenata una vera bufera su don Mariani per il suo articolo sui mendicanti. A tuonare contro di lui sempre su Quotidiano.net si è alzato per esempio monsignor Giuseppe Casale, vescovo emerito di Foggia. “Quello del prete della Barbagia è un atteggiamento folle, fuori da una visione del mondo non solo evangelica, ma anche umana. È espressione di una Chiesa chiusa nella paura, che, invece di accogliere come ci chiede Gesù, continua a fare muro contro i più deboli”. Ma c’è anche chi lo approva, come monsignor Luigi Negri, arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio. “Difendo la posizione di don Mariani, che conosco e stimo, perché consente di affrontare il delicato problema della povertà nella sua vastità, senza demagogia“. I questuanti, sottolinea Negri, “vanno aiutati, ma attenzione ai signori del racket che li sfruttano“.
Mendicanti: niente passi indietro
Intanto don Mariani non si smuove di un millimetro dalle sue posizioni su mendicanti, rom e migranti. E parla all’Ansa dei contenuti del suo nuovo editoriale sull’Ortobene. “Sono contento che finalmente si inizi a parlare, nella nostra città, dell’accattonaggio. Perché questo era il contenuto del mio articolo, e riguarda extracomunitari e non (infatti parlo di qualche sardo ed altri di qualsiasi etnia)”. Accogliere, prosegue il sacerdote, “vuole dire pure far rispettare le leggi di chi ti accoglie. Trasgredirle è un reato a prescindere dall’identità etnica. L’accattonaggio è la sconfitta delle nostre politiche di accoglienza. Non prendo parte al conflitto ideologico tra razzisti e buonisti. Cerco di capire la realtà. Sommessamente – conclude don Milani – ricordo di essere laureato in sociologia ancor prima di essere ordinato sacerdote”.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.