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Aumento Irpef e non solo: a Piacenza un piano Marshall, ma sulle spalle dei cittadini

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Aumento dell’Irpef a Piacenza: l’incremento dell’addizionale approvato ieri dalla maggioranza in consiglio comunale ha lasciato qualche perplessità. Il sindaco Katia Tarasconi ha parlato di necessità e non di scelta politica. Più che altro per giustificare la sua inversione di rotta rispetto a quanto aveva promesso in campagna elettorale col suo no all’aumento delle tasse. Ma anche se in otto mesi sono cambiate alcune cose, a partire dalla crescita dell’inflazione, è difficile crederle del tutto.

Tasse e strategie

Facendo cassa, la giunta Tarasconi sembra si prepari a sostenere scelte epocali. Tanto che non abbiamo remore a parlare di numeri da piano Marshall per la città. Basti questo: quando mai nella storia di Piacenza un sindaco ha deciso di pianificare l’assunzione di circa 100 dipendenti tutti in una volta?

Ma il problema è anche un altro. Qui non ci sono gli americani a finanziare la ricostruzione a fondo perduto. E il Pnrr da questo punto di vista non regge il paragone. Per attivarlo e alimentarlo serve infatti una compartecipazione nella spesa da parte di palazzo Mercanti non di poco conto.

E allora? In parallelo a piani organizzativi per rendere più efficiente la macchina comunale, intanto si agisce nel modo più semplice. E cioè aumentando le tasse là dove si può. Per fare cosa? In primis appunto per assumere nuovi dipendenti. I famosi 100 da aggiungere ai circa 600 attuali. Un nuovo dipendente ogni mille piacentini, che memori dei furbetti del cartellino magari non sono del tutto convinti da una scelta del genere, anche con la promessa di migliorare i servizi.

Un po’ di numeri

L’aumento dell’addizionale Irpef vanta numeri eclatanti. Si passa da oltre 8,6 milioni di euro annui a quasi 13 milioni, il 50% in più per le casse comunali. D’ora in poi questi 4,3 milioni aggiunti ieri qualcuno dovrà sborsarli e l’identikit è quello del ceto medio. Risorse che al 75% copriranno proprio le nuove assunzioni per oltre 3 milioni di euro l’anno. Poi ci sono gli altri aumenti. Minori, certo, ma che comunque fanno la loro parte. Come la crescita della tassa di soggiorno, che colpirà l’accoglienza delle strutture ricettive; o l’incremento dei ticket per le attività sportive negli impianti comunali.

L’assegno in bianco

Se tre indizi fanno una prova, facile pensare che ci sia altro dietro l’angolo? Non ci sono elementi per escluderlo. Di certo questa giunta e questa maggioranza oggi si stanno prendendo delle belle responsabilità, chiedendo più soldi ai piacentini anche loro vessati dai rincari. Responsabilità politiche, fino in fondo.

Mettiamola così: la giunta Tarasconi ieri ha ricevuto dalle mani della sua maggioranza una sorta di assegno in bianco. Perché dopo il sì all’incremento dell’Irpef sarà più complicato dire no ad altri aumenti. Nel frattempo aspettiamo di sapere (e di verificare) come verranno spese le nuove entrate. Se quindi serviranno davvero a un piano Marshall per una Piacenza più efficiente, più bella e piena di vita; oppure se le spalle dei cittadini dovranno sopportare solo il peso di nuove tasse, piegandosi per avere poco in cambio.

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Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.

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