Francesco Lollobrigida a Piacenza. C’è grande attesa per la visita del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Lollobrigida domani alle 11 sarà l’ospite d’onore all’Università Cattolica per il Dies Academicus, la cerimonia che segna l’avvio delle celebrazioni per il 70° anniversario della facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali.
Non c’è che dire, un intervento di spicco. Che se gli compete per carica, mai come oggi vedrà sul palco per la prolusione un ministro dell’Agricoltura così importante. In passato il dicastero era sempre stato affidato a politici di secondo piano o a tecnici di settore. Stavolta invece è nelle mani dell’uomo più potente del Governo, visto che il premier è una donna che si chiama Giorgia Meloni. E di cui Lollobrigida è il cognato, marito di Arianna, sorella della presidente del Consiglio. Il ministro, tra i fondatori di Fratelli d’Italia nel 2012, è sempre stato al suo fianco. E anche nell’avventura di palazzo Chigi, dopo quella parlamentare alla Camera, è sempre il collaboratore più fidato della premier.
Ma restiamo a Montecitorio, dove il ministro Lollobrigida è stato presidente del gruppo di Fratelli d’Italia nella scorsa legislatura. E dove aveva come vicepresidente vicario un certo Tommaso Foti che del centrodestra piacentino è l’alfiere storico. Un rapporto di certo positivo, visto che l’onorevole Foti ha ricevuto il testimone da Lollobrigida e oggi è il capogruppo dei deputati di FdI, il principale gruppo parlamentare italiano.
Primati e siccità
C’è da scommettere che quindi Lollobrigida, attraverso Foti, domani all’università Cattolica di certo al suo fianco, conosca bene Piacenza. E soprattutto conosca bene il valore e le problematiche che oggi attanagliano la filiera agroalimentare del territorio, al centro di un rilevantissimo indotto industriale, economico e sociale. Ricordiamolo, Piacenza non ha solo un’università di agraria di primo piano. Vanta numeri da primato su scala nazionale, sia nelle produzioni vegetali, a partire dal pomodoro, sia in campo zootecnico, guardando alle produzioni lattiero casearie.
Tuttavia quella piacentina è anche una realtà produttiva che vive un periodo molto difficile e complicato. Dopo le difficoltà della scorsa stagione a causa dell’emergenza siccità, le preoccupazioni degli agricoltori e degli allevatori anche quest’anno sono alle stelle per l’assenza di precipitazioni. Senz’acqua i campi non si irrigano e il bestiame non si abbevera. Così senza nuove infrastrutture irrigue più capillari e senza nuovi interventi economici, campi e stalle rischiano una débâcle mai vista. Temi tra l’altro al centro del nuovo tavolo interministeriale sulla siccità, che proprio oggi terrà la sua prima riunione e dove Lollobrigida naturalmente ha un ruolo di primo piano.
Il caso Terrepadane
A Piacenza poi c’è in ballo la vicenda di Terrepadane, storico consorzio agrario da oltre 200 milioni di euro di fatturato, che ricomprende anche quelli di Milano, Pavia e Lodi. Questione spinosa e da carte bollate, per le note vicende sulle ultime elezioni del Consiglio di amministrazione della società cooperativa. In sostanza è un braccio di ferro che dura da anni tra chi rifiuta che Terrepadane venga assorbito in Consorzi Agrari d’Italia e chi invece è favorevole a questa scelta. Vicende che hanno coinvolto anche la vigilanza del Mise, oggi ministero del Made in Italy e delle Imprese, che nonostante un lodo arbitrale favorevole agli “indipendentisti”, da ultimo ne ha paventato addirittura il commissariamento.
Lollobrigida quindi non c’entra? Formalmente sì, visto che il ministero coinvolto non è quello dell’Agricoltura, ma quello del Made in Italy guidato da Adolfo Urso, suo collega di partito. Tuttavia, il legame di Terrepadane col mondo dell’agricoltura è viscerale, come per tutti i consorzi agrari. E poi Lollobrigida sul piano politico ha rapporti di rilievo con Coldiretti, la principale associazione di categoria, che nelle alte sfere è favorevole al passaggio di Terrepadane in Cai, mentre a livello locale vede sempre una forte spaccatura.
Chissà allora che la visita del ministro Lollobrigida, affiancato dall’onorevole Foti, non porti qualche novità importante. Un segnale d’attenzione e di impegno, che di certo sarebbe molto gradito al mondo dell’agroalimentare piacentino in un momento così difficile.
Giovanni Volpi, giornalista professionista, è il direttore del Mio Giornale.net. Ha iniziato al Sole-24 Ore nel 1993. Dieci anni dopo è passato in Mondadori, a Tv Sorrisi e Canzoni, dove ha ricoperto anche il ruolo di vicedirettore. Ha diretto Guida Tv, TelePiù e 2Tv; sempre in Mondadori è stato vicedirettore di Grazia. Ha collaborato con il Gruppo Espresso come consulente editoriale e giornalistico dei quotidiani locali Finegil.